Giornata della memoria: visita all'ex quartiere ebraico di Palermo
La società di servizi turistici Seecily Tourism, in occasione della giornata della memoria, propone domenica 28 gennaio una visita guidata all'antico Quartiere ebraico della nostra città. Cosa resta dell’antica Giudecca di Palermo? Un percorso guidato che mira a far scoprire una pagina poco nota della storia di Palermo, all'interno di quel che resta in città dei borghi della Guzzetta e della Meschita, abitati per diversi secoli dagli Ebrei, fino alla loro espulsione avvenuta alla fine del ‘400.
Il 31 marzo 1492 Ferdinando II d'Aragona proclamò l'editto di Granada che prevedeva l'espulsione degli Ebrei dal regno di Spagna. Vennero accusati di proselitismo e usura, colpe di cui non si erano mai macchiati. Anzi in quanto infedeli erano sottoposti ad ogni sorta di gabella (la tassa sulla rondella rossa, sulla nascita, sui matrimoni e perfino sul vino andato a male e sul fumo che proveniva dalle braci), per cui dalla presenza dei Giudei il potere politico e fiscale riusciva a estorcere tanto di quel denaro che sarebbe stato deleterio per tutti attuare l'espulsione.
Durante la visita ripercorreremo tutto il perimetro dell’antico quartiere ebraico, scovandone le tracce più o meno nascoste all’ interno del tessuto urbano del centro storico. Ma il percorso ci aiuterà a riscoprire la storia degli ebrei a Palermo e della loro integrazione culturale in città. Luoghi: Piazza Pretoria, Piazza Bellini, via Calderai, vicolo Mescitta, piazza Meschitta, via Giardinaccio, archivio Comunale, chiesa di San Nicolò, palazzo Marchese, via Cartari, piazza San Francesco, piazza Rivoluzione, via Divisi.
Il 31 marzo 1492 Ferdinando II d'Aragona proclamò l'editto di Granada che prevedeva l'espulsione degli Ebrei dal regno di Spagna. Vennero accusati di proselitismo e usura, colpe di cui non si erano mai macchiati. Anzi in quanto infedeli erano sottoposti ad ogni sorta di gabella (la tassa sulla rondella rossa, sulla nascita, sui matrimoni e perfino sul vino andato a male e sul fumo che proveniva dalle braci), per cui dalla presenza dei Giudei il potere politico e fiscale riusciva a estorcere tanto di quel denaro che sarebbe stato deleterio per tutti attuare l'espulsione.
Durante la visita ripercorreremo tutto il perimetro dell’antico quartiere ebraico, scovandone le tracce più o meno nascoste all’ interno del tessuto urbano del centro storico. Ma il percorso ci aiuterà a riscoprire la storia degli ebrei a Palermo e della loro integrazione culturale in città. Luoghi: Piazza Pretoria, Piazza Bellini, via Calderai, vicolo Mescitta, piazza Meschitta, via Giardinaccio, archivio Comunale, chiesa di San Nicolò, palazzo Marchese, via Cartari, piazza San Francesco, piazza Rivoluzione, via Divisi.
COSA C'È DA FARE
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