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A eterno monito: il Capodoglio Siso presto in mostra insieme alla plastica che lo ha ucciso

Nel 2017 un giovane capodoglio rimane ucciso in una rete (che non dovrebbe più esistere) al largo delle Eolie: lo scheletro andrà in mostra al Museo del Mare di Milazzo

Balarm
La redazione
  • 24 aprile 2019

Il biologo marino Carmelo Isgrò a fianco dello scheletro di Siso

lo scheletro ricostruito del Capodoglio Siso (ancora non del tutto ultimato) viene messo in mostra al MuMa, Museo del Mare di Milazzo all'interno del Castello (Bastione di Santa Maria): si tratta di un'iniziativa super interessante che vede in prima fila il biologo Carmelo Isgro.

Viene anche ufficialmente presentata dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa, promotore del "Decreto Salva Mare", dal sindaco Giovanni Formica e dall'assessore comunale alla Cultura Salvo Presti, dal prof. Filippo Spadola direttore del Museo della Fauna dell'Universitá di Messina.

Il Museo è nato grazie alla volontà di Isgrò e dalla collaborazione con il Museo della Fauna dell'Universitá degli studi di Messina (di cui è "fieramente membro del Comitato Tecnico Scientifico" scrive il biologo sui social) e il Comune di Milazzo che ha concesso il bellissimo spazio museale.

L'inaugurazione, che dovrebbe avvenire tra qualche mese, sarà appunto di grande impatto emotivo proprio per la presenza di Siso, il giovane capodoglio rimasto impigliato in una rete a largo delle Eolie.
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Siso si è arenato nel 2017 dopo essere rimasto impigliato in una rete derivante: un tipo di rete illegale che non dovrebbe più esistere.

Nonostante gli sforzi della Guardia Costiera, liberarlo è stato impossibile e il cetaceo è morto per finire dove è stato trovato, a Capo Milazzo, trascinato dalle correnti.

La storia finisce così: il giovane biologo marino, Carmelo Isgrò, decide recuperare lo scheletro e trasformare lo sfortunato animale ucciso dalla stupidità e dalla brama di guadagno dell’uomo in un simbolo per la difesa dei mari.

Sono state recuperate tutte le ossa, sono state scarnificate, ripulite e messe in ordine per esporle: a distanza di quasi due anni lo scheletro è pronto per essere del tutto ricomposto ed esposto al Bastione di Santa Maria nell’antico Castello di Milazzo, insieme alla rete che l’ha ucciso e la plastica che è stata trovata nel suo stomaco.

Oltre ai materiali necessari per ricostruire lo scheletro del capodoglio (struttura in acciaio, cavi, collanti etc) sono ancora utili donazioni per l'acquisto delle luci che illumineranno adeguatamente lo scheletro e la sala, l’allestimento di una sala espositiva con pannelli esplicativi e supporti interattivi (monitor touch screen, proiettori etc) e di una sala conferenze con materiale riciclato e l'acquisto di un impianto di filodiffusione che riprodurrà il canto delle balene.

La raccolta fondi per sostenere questo bel progetto è ancora attiva: basta andare sul sito di "Siso Project".
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