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A Palermo c'è una biblioteca sociale aperta da un Duca: "Da Da", dove tutto è possibile

Il momento in cui ci si immerge all’interno di questo spazio ricorda "Le cronache di Narnia", in cui i protagonisti venivano catapultati in una realtà del tutto surreale

  • 4 giugno 2022

La Biblioteca Sociale "Da Da" di Riccardo Oneto Duca di Sperlinga

Un luogo magico, una piccola oasi di cultura dove fare un salto temporale sembra possibile. Un po' come se fosse una macchina del tempo, un piccolo nido in cui perdersi ma sentendosi sempre avvolti, come quando si è a casa. È la sensazione che si prova quando si varca la soglia della Biblioteca Sociale "Da Da" creata da Riccardo Oneto Duca di Sperlinga.

La famiglia originaria del Duca si divide tra il Principe di San Lorenzo, al quale appartiengono gli Oneto di Marsala, e il Duca di Sperlinga, dal quale deriva la famiglia di Riccardo Oneto che, nell'800, fu proprietaria di villa Flora, sotto Monreale, luogo in cui si discutevano le vicessitudini di Palermo. Inoltre, la sede della famiglia era Palazzo Oneto in cui visse Riccardo Oneto da piccolo, prima di perdere il padre all'età di nove anni a causa di una malattia.

Riccardo Oneto, durante la sua vita, ha sempre coltivato il suo grande amore per la scrittura e la letteratura, forze motrici che lo hanno portato a creare questo piccolo ma grande spazio in un luogo urbano in cui non esiste niente di tutto ciò.
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Infatti, ciò che salta all’occhio, percorrendo la parte alta di corso Calatafimi, è una grande parete di libri che fanno da contorno ad una piccola porta colorata e un cancello nero. Il momento in cui ci si immerge all’interno di quello spazio ricorda "Le cronache di Narnia", il film fantasy diretto da Andrew Adamson.

Quel preciso istante, infatti, dà inizio ad un momento pieno di inaspettata poesia e profonda bellezza, un po’ come nel film in cui i protagonisti venivano catapultati in una realtà del tutto surreale.

Alla Biblioteca Sociale, però, tutto è possibile. È possibile vivere le storie di vita quotidiana della gente di Dublino leggendo "The Dubliners" di James Joyce oppure avvicinarsi alla contemporaneità facendosi travolgere dalle avventure fantastiche raccontate in "Shadowhunters" di Cassandra Clare.

Durante la sua vita Riccardo Oneto ha viaggiato tanto, ha conosciuto tanta gente e visto nuove realtà che avrebbe voluto portare a Palermo, come nel caso della Biblioteca Sociale.

Lo scopo principale è quello di avvicinare la gente del territorio alla lettura, specialmente i giovani d’oggi che, in parte, non sentono vicino a sé il mondo letterario. E a Palermo, per fortuna, questo sentire non è nuovo, c'è da anni infatti la Biblioteca itinerante di Pietro Tramonte, un pensionato palermitano che proprio dal momento in cui si è ritrovato in casa senza far nulla ha pensato di mettersi alla prova in un nuovo progetto socio-culturale, decidendo di scendere per strada e mettersi a disposizione dei palermitani.

Ma torniamo alla Biblioteca del Duca di Sperlinga. Per permettere ciò è possibile donare e prendere in prestito, gratuitamente, qualsiasi libro, di qualsiasi genere e tematica. È questo che accresce la particolarità del posto. Il luogo, che verrà ufficialmente inaugurato a breve, metterà a disposizione anche un piccolo giardino e una sala in cui sarà possibile riunirsi per poter gustare del buon cibo tra una lettura e l’altra, il tutto con l’aiuto di volontari.

Inoltre, chi ama scrivere e ha il desiderio di poter lasciare la propria impronta potrà scrivere un’aforisma da appendere nella prima "sala dei leoni", ovvero all’ingresso, precisamente sopra l’arcata che porta verso le altre sale. In questo modo, chiunque potrà affidare una piccola parte di sé a quel posto fantastico.

Riccardo Oneto ricorda con dolcezza e commozione un aneddoto in particolare che lo ha colpito profondamente. Un giorno, all’imbrunire, un ragazzino stava percorrendo quella lunga strada e, incuriosito da quell’immensa parete di libri che arricchiscono l’entrata della biblioteca, si fermò per chiedere se vendessero libri usati. Riccardo Oneto, che come sempre si trovava lì pronto ad accogliere i passanti, gli spiegò che, in realtà, i libri venivano ceduti in prestito gratuitamente.

Il ragazzino, incredulo del fatto che potesse leggere un libro gratuitamente, chiese più volte se fosse la verità, per poi confidare che, a causa delle difficoltà economiche in famiglia, lui non poteva permettersi di chiedere a suo padre di comprargli dei libri, nello specifico quelli di Fabio Volo, il suo scrittore preferito.

Così Riccardo Oneto gli donò un libro di Volo, scrivendo al suo interno anche una dedica, sotto richiesta del ragazzino che andò via saltando di gioia.

Ecco, l’intento è proprio quello. Dare a tutti la possibilità di leggere, far battere il cuore sentendo scorrere le pagine dei libri tra le dita.
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