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Da Milano ad Agrigento (sola andata): chi è Chiara Sardo, che fa il lavoro dei suoi sogni

Una speranza concreta. Chiara racconta tutto d'un fiato il suo viaggio d'amore verso la Sicilia che ha scelto e dove oggi vive e lavora facendo quello che ama

Jana Cardinale
Giornalista
  • 23 agosto 2023

Chiara Sardo

Chiara racconta tutto d'un fiato il suo viaggio d'amore verso la Sicilia, terra di struggente bellezza, fascino e incanto; terra d'arte e cultura, che racchiude nelle antiche vestigia e nei suoi miti, una storia gloriosa di cui è sempre stata fiera.

Quella terra che culla nel suo cuore fin da bambina, e che l'ha vista imparare a camminare sulla sabbia, nella casa di fronte al mare dove ha vissuto con il padre, giornalista per l'emittente Teleacras, e la madre, giocatrice di pallavolo.

Chiara ha scelto la Sicilia, e Agrigento, per viverci e lavorare, tornando alle sue origini, dopo gli anni della scuola, del Liceo e dell'Accademia, a Milano.

Chiara è felice, e dipinge con le parole il suo sogno sbocciato dopo l'incontro con Marco Savatteri, regista, autore, compositore musicale e teatrale, fondatore di un progetto che punta al territorio, alle maestranze artistiche locali, e che nel 2012 ha creato e ideato la Casa del Musical, la scuola che forma i talenti con cui la società di produzione - culturale e musicale - Savatteri Production, porta avanti la scommessa di nuove opere teatrali, spesso in luoghi non convenzionali, come la Valle dei Templi di Agrigento.
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Una scommessa sempre aperta a nuove collaborazioni e in crescita progressiva. Un caso di ritorno, quello di Chiara, un'emigrazione al contrario, per inseguire un'opportunità che non poteva ignorare e che, in controtendenza rispetto alle grandi aspettative verso il Nord, l'ha resa protagonista di un rimpatrio, con la volontà di restare.

«Tutto è successo nel giugno dell'anno scorso – dice, mentre è in pausa prima di un'esibizione al teatro greco di Tindari – grazie a un incontro casuale con un ragazzo romano che faceva il performer, come me; un attore di musical, che si chiama Giuseppe Orsillo, che era stato impegnato nella produzione della prima stagione estiva con Marco Savatteri.

Eravamo su un set pubblicitario di un outlet, a Serravalle, e mi raccontò che aveva lavorato ad Agrigento. Mi incuriosì il suo entusiasmo e decisi di venire a provare.

Agrigento la conosco benissimo, ci venivo ogni estate e i primissimi mesi della vita li ho trascorsi lì, poi ho fatto gli studi, dalle elementari fino a Liceo e all'Accademia, a Milano, ma la Sicilia è sempre stata la mia famiglia, il mio grande trasporto.

La cosa curiosa è che non conoscevo Marco Savatteri, e lui lavora alla Valle dei Templi a questo progetto sulla mitologia di cui scopro l'esistenza stando a quattro minuti di macchina da dove adesso vivo, cioè nella casa di mio nonno, che faceva il pescatore al Villaggio Mosè».

Chiara racconta di aver fatto una sorta di provino al pianoforte, e dopo due giorni di essere messa in scena, iniziando un rapporto di stima e affetto che continua, smisurato. «In Marco ho trovato tutto quello che ho sempre cercato nei miei obiettivi artistici, e apprezzo la sua idea di sfruttare tutto ciò che ci offre la nostra cultura.

Il paesaggio, come quello della Valle dei Templi, un tesoro che consente a noi di portare in tutto il mondo quello che abbiamo, per far venire gli altri qui, da fuori. All'inizio pensavo solo all’estate, di fermarmi per tre mesi, poi sono rimasta. Sono tornata a Milano dove ho messo la mia vita dentro la macchina, e sono scesa giù senza ripensamenti.

Oggi vivo nella casa che fu di mio nonno, da un anno, e che forse i miei parenti, dopo la sua scomparsa, avrebbero pensato di vendere o utilizzare in altro modo.

Con Marco Savatteri calchiamo i palchi dei più bei siti archeologici della Sicilia: Tindari, Taormina, e io voglio investire tanto su questo gruppo e su questo progetto in cui scorrono alta professionalità e passione.

Ci sono colleghi che provengono dal Conservatorio di Trapani, siamo circa una ventina, tutti tra i 20 e i 30 anni. Lo stesso Marco ha 40 anni, e ha fondato la Casa del Musical nel 2012 al pianoterra della sua grandissima villa: ha creato le sale e ha ristrutturato tutto, e oggi è un'Accademia».

A Milano Chiara aveva lavorato alla SDM, la Scuola del Musical di Saverio Marconi, il fondatore della Compagnia della Rancia. Oggi è totalmente assorbita dai nuovi obiettivi e dalle nuove date con Savatteri.

«Quelle più importanti – dice - sono le albe alla Valle dei Templi. Ce n'è già stata una il 6 agosto con più di mille biglietti venduti alle 4.30 dentro il Tempo della Concordia per lo spettacolo che si chiama 'Al passo coi Templi - il risveglio degli dei'.

La seconda data sarà il 27 agosto alla Valle dei Templi, e siamo già stati all'anfiteatro greco di Tindari con lo spettacolo teatrale e musicale 'Camicette bianche', tratto dal romanzo di Ester Rizzo, che racconta le storie e i sogni di tanti emigranti di inizio Novecento e ripercorre una famosa storica tragedia sul lavoro.

Io ho sempre avuto un legame spirituale affettivo con la Sicilia – aggiunge Chiara - sentivo sempre questo mal d’Africa quando lasciavo la casa al mare, un richiamo forte, qui all’isola.

Avevo due o tre anni quando sono arrivata a Milano. Oggi a 28 anni ho le idee ben chiare e so di voler vivere nella mia terra facendo il lavoro dei miei sogni.

È solo l’inizio di lungo percorso. Le storie della Sicilia fanno parte di me e devo dire che ringrazio i miei genitori che mi hanno sempre supportata tantissimo. Per loro viene prima la mia felicità, ovunque sia.

Devo dire che mio padre ha preso atto della mia testa dura e che inizialmente, volendo darmi più agio possibile, sperava in una carriera diversa per me, ma è anche vero che lui da giovane faceva i musical in provincia, e a vent'anni ha lasciato per il servizio militare e poi per fare il giornalista, abbandonando il sogno artistico.

Per questo oggi mi dice che vede realizzato il suo sogno in me. All'inizio sperava che andassi allo Iulm, in giornalismo, a Milano, mentre io ho fatto la selezione d’ingresso per l'Accademia di nascosto e poi li ho avvisati dopo che mi presero. Ho avuto un po’ di borse di studio per la recitazione con stage con importanti attori italiani ed esteri.

Ho realizzato quello che sognavo, ma sono uno spirito libero, non ho mai avuto paura di niente… Ho messo tutto in macchina, i vestiti e gli oggetti e sono scesa da Genova a Palermo, in una casa nuova e una nuova vita. Ne è valsa la pena. L'istinto non mi delude mai».

Suo padre è Carmelo Sardo, capo redattore cronache del Tg5, e il servizio militare cui fa riferimento Chiara, l'ha svolto nel super carcere di Favignana, diventato per lui, nel tempo, emblema di una indifferibile urgenza e rincorsa letteraria, accorata e quasi ancestrale, che lo ha portato alla pubblicazione di libri di successo sui temi della giustizia, tra cui il best seller 'Malerba'.

«La Sicilia per me è il senso di vivere – conclude Chiara –. Ritmi, cibo, il senso del piacere, la familiarità, il calore, il senso dell'accoglienza. Non vivo lo stress anche se lavoriamo tantissime ore, anche fino a 10 al giorno, ma sentiamo il luogo magico che si respira; qui ci si gode la vita.

Finiscono le prove e si va a mangiare tutti insieme, e il cast è la famiglia. C'è il senso di squadra e Marco per noi è fratello e punto di riferimento. Non c'è una competizione tossica come può esserci a Milano.

Il nostro gruppo ha un unico obiettivo, e segue l'esempio di Marco Savatteri, che è anche compositore di tutte le musiche dei testi».

Una speranza che diventa incanto, in Sicilia.
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