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Di giorno è un militare, poi diventa un super atleta: chi è Salvo Bua, "l'Iron Man" siciliano

Siamo soliti vederli in tv o leggere le loro avventure sui fumetti, ma i supereroi sono anche tra noi in carne, ossa e (soprattutto) muscoli, direttamente da Adrano

  • 1 gennaio 2024

Salvo Bua

Siamo soliti vederli in tv o leggere le loro avventure sui fumetti, ma i supereroi sono anche tra noi in carne, ossa e (soprattutto) muscoli. Direttamente da Adrano, l’Iron Man siciliano: Salvo Bua, che, proprio come, talvolta, accade ai supereroi, ha un doppia identità: ufficiale della Marina Militare, atleta e sportivo per passione.

È lui ad avere raggiunto il traguardo del Mezzo Iron Man di Cervia, competizione internazionale nella quale, nelle scorse settimane, erano presenti più di 6 mila atleti provenienti da 98 Paesi di tutto il mondo per competere su tre diverse distanze: Full, Mezzo e 50.5. Una sfida contro se stessi e i propri limiti.

Una gara sportiva, senza dubbio, tra le più dure, l'Iron Man, che prevede lo svolgimento in successione, all'interno della stessa sessione sportiva, di una frazione di nuoto, ciclismo e corsa, esattamente come il Triathlon, ma su distanze estreme: 3,8 km di nuoto in mare, 180 km di pedalata in bici e, infine, 42 km di corsa.
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E a trionfare l’orgoglio Made in Sicily Salvo Bua, cresciuto ad Adrano, in provincia di Catania, dove ha vissuto fino al suo arruolamento nella Marina Militare, a 19 anni. Da quel lontano 2001 tante le esperienze personali e professionali, ma con la sua terra sempre nel cuore.

«Al Triatlhon mi sono avvicinato solo pochi anni fa – racconta Bua -. Prima in modo amatoriale da autodidatta, poi facendo parte della squadra romana Ironteam Italia, molto nota a livello nazionale».

A Cervia è stata la terza volta nella quale si cimentava nel Mezzo Iron Man - 70.3, ma per lui è sempre una scarica di emozioni che lo attraversano e gli fanno dire "anche questa volta c’è l’ho fatta".

«In gara, quando nuoti per 1900 mt, pedali per 90 km e alla fine corri una mezza maratona (21 km e 0975 mt), ti vengono in mente tutti i sacrifici, gli allenamenti e le rinunce fatte nei lunghi mesi di preparazione alla gara.

È una grande sfida con se stessi, sia a livello fisico e mentale, ma la più grande emozione resta sempre quando arrivi a pochi metri dalla finish line, quando i tuoi occhi incrociano tra gli spalti gli occhi di chi ti ha sostenuto che è li presente a fare il tifo per te. Vi assicuro che quello è il booster che ti fa percorrere gli ultimi metri volando e cancellando la fatica», prosegue l’Iron Man siciliano.

Stavolta, però, in questa nuova sfida per il talentuoso atleta siciliano c’è stato qualcosa di diverso che, ahimè, colpisce tutti anche gli “uomini d’acciaio” (è il caso di dirlo): il mal di schiena.

Ebbene sì, insieme ad una protrusione alla vertebra L4, è stato il (non proprio perfetto) compagno d’avventura di Salvo: «Pochi giorni prima della gara, infatti – racconta Salvo Bua - ho avuto un piccolo infortunio, ma, nonostante tutto, non ho pensato neanche per un momento di non partecipare e, in gara, di ritirarmi. Il dolore più grande sarebbe stato quello "mentale" di aver mollato, e questo mi ha permesso di perseverare e non demordere facendomi raggiungere anche questa volta il traguardo».

Salvo Bua, adesso, si gode il suo (meritato) riposo, ma pensa già al futuro e in grande, sognando Roma: «La stagione agonistica si è conclusa da poco – racconta l’atleta -. Ora, mi godo qualche settimana di off season, ma penso alla ripartenza, anche se ideare, progettare, partire, iniziare, non è mai facile. Però, mai difficile come insistere, andare avanti e perseverare cercando di raggiungere nuovi traguardi e affermazioni.

Per il 2024, per esempio, ho in cantiere la Maratona di Roma, sarebbe la mia prima maratona. E, poi, un altro piccolo grande sogno, sempre se la condizione me lo permette: partecipare al mio primo Ironman Full: ben 3800 metri di nuoto 180 km in bici e 42 km e 195 mt».

Ma chi è l’Iron Man siciliano, una volta tolti panni dell'atleta e dell'ufficiale? Salvo Bua si definisce una persona normale, riservata, determinata e curiosa a cui piace cucinare, leggere e grande appassionato di storia.

«Sono di natura molto curioso, determinato e ambiziosa – racconta Salvo -. Mi piace impegnarmi per migliorare sempre, giorno dopo giorno. Ad esempio, recentemente, ho scoperto il mondo del coaching, al quale mi sono voluto avvicinare non in modo approssimativo ma con serietà e consapevolezza: è così che ho frequentato un corso formativo e sono diventato anche mental coach».

Un uomo eclettico e tenace, ma cosa suggerire a chi vuole seguire la sua strada? «Gli unici consigli che posso dare sono di essere determinati, perseveranti e non mollare mai, anche quando la vita ti mette davanti a situazioni difficili e ostacoli che sembrano insormontabili. Anche quando tutto ti invita a mollare, è lì che bisogna tenere duro».
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