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Dialogo tra arti: 50 opere di Gianbecchina donate al nuovo conservatorio di Palermo

La collezione comprende 50 opere, tra tele ad olio, incisioni e disegni di vari periodi pittorici, arricchiranno la pinacoteca del nuovo complesso in centro storico

Balarm
La redazione
  • 18 luglio 2019

"Età della falce", olio su tela (1976)

Cinquanta opere di Gianbecchina adorneranno la nuova sede del Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo. È stato infatti firmato un atto di donazione all'Istituto delle opere del pittore siciliano (Sambuca di Sicilia, 2 agosto 1909 - Palermo, 14 luglio 2001), autore socialmente impegnato nella realizzazione di quadri che raccontano la Sicilia.

La collezione comprende 50 opere, tra tele ad olio, incisioni e disegni di vari periodi pittorici tra i quali: “il Grande Paesaggio” 1980, “L’eruzione dell’Etna” 1983, “il periodo Astratto” 1960/65 e “La Gente di Sicilia” 1970/75. I lavori sono destinati alla futura pinacoteca della nuova sede del Conservatorio “Alessandro Scarlatti” nel complesso di San Francesco d’Assisi (ne abbiamo parlato qui).

«L’idea di coniugare i colori del Maestro con la musica – dice Alessandro Becchina, presidente dell’Archivio Gianbecchina - ha visto il consenso dell’Amministrazione Comunale di Palermo e della Presidenza del Conservatorio. E, in occasione della cerimonia di consegna delle chiavi delle sale del San Francesco, svolta nello scorso mese di giugno ha sancito concretamente questo progetto, che vuole essere un luogo d’incontri, eventi ed opportunità per la nostra Città. Infatti, Palermo è stata scenario di attività che per oltre ottant’anni di creatività ha visto Gianbecchina uno dei protagonisti della vita artistica e culturale della Capitale».
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«Con la firma dell’atto di donazione tra il Conservatorio di Palermo e l’Archivio Gianbecchina, - spiega il presidente del Conservatorio Gandolfo Librizzi - si compie una grande operazione culturale. Le opere del Maestro Gianbecchina animeranno, in un fruttuoso scambio fra musica e arte pittorica, la nuova sede del Conservatorio, che diventerà perciò, come è stato sempre nelle intenzioni, un luogo d’arte di eccellenza, una nuova frontiera culturale, nel cuore antico di Palermo, tra Piazza San Francesco e Piazza Marina».

«Aprire il proprio archivio e farne dono alla città, rendendo fruibili a un pubblico più vasto la narrazione pittorica fissata nei colori di quella Sicilia ritratta nei suoi essenziali tratti paesaggistici, tra natura, volti e lavoro del loro congiunto, - conclude Librizzi - è un gesto che va senz’altro annoverato fra i gesti più significativi e nobili, esempio da seguire e avere a riferimento. Un evento frutto, ancora una volta, di una sinergica quanto strategica intesa tra il Sindaco che ne ha colto la valenza, il Conservatorio, che da subito si è reso disponibile e il Presidente dell’Archivio Gianbecchina che ne ha sollecitato la felice conclusione».
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