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Il palermitano nella giungla dei saldi: la lotta per la "supremazia" all'ultimo sconto

I palermitani si destreggiano tra gli sguardi delle commesse e le pile di prodotti in offerta su cui si lanciano in troppi, contendendosi tutto, fino all'ultima etichetta

Alessandro Panno
Appassionato di sicilianità
  • 3 gennaio 2023

Saldi al Centro Commerciale Forum Palermo

Come ogni anno sono tornati i saldi! Momento storico-sociale dei più cruciali nella vita di chi ama fare shopping, e capace di scatenare reazioni che ormai si credevano sopite nei più profondi oscuri meandri dell’ atavico animo umano.

La sfida è uno dei più evidenti. Il soggetto sotto effetto da delirio da saldi entra nel negozio prescelto con aria inizialmente disinteressata, salvo poi ispezionare con il dettaglio di un Cyborg in cerca della vittima (attipo Terminator va...) tutti gli scaffali fino all’individuzione di quello di suo interesse.

Compiuto questo importantissimo passo occorre riuscire ad individuare quello che potrebbe essere il rivale. Basta uno sguardo per capire, ed il rapido movimento verso lo stesso scaffale ne da conferma. Per oscure e misteriose ragioni, tu ed il tuo rivale avete esattamente gli stessi gusti in fatto di stile, colore, taglia e modello.

Normalmente potreste essere amiconi, spartirvi il pane alla stessa tavola, brindare ogni sera all’ amicizia, ma non lì. Non in quel momento! La dura legge dei saldi vi impone di scontrarvi come due cinghiali in calore fino a designare il maschio o donna alfa dominante. Lo scontro avviene nel centro del negozio, magari sopra uno di quei cestoni con la roba gettata li alla rinfusa, in modo che tutti, ivi comprese le povere commesse, possano assistere alla supremazia di uno dei due.
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Non di rado vengono usati gli uncini delle grucce come armi improprie. Per un quache oscuro disegno divino, il momento in cui si decide di far shopping equivale a quello in cui madre natura decide di dar sfoggio dela sua potenza.

Ed allora ecco allora che non appena mettiamo un piede fuori, dovremo affrontare tempeste di neve, grandine con chicchi grandi come noci, fulmini e saette, temperature oltre i 45 gradi all’ombra, scirocchi pregni di tutta la potenza del Sahara, invasioni di locuste ed alieni e magari un meteorite che minaccia l’estinzione dell’ umanità!

Non so voi, ma la cosa che più mi turba è il rimprovero, spesso fatto con una "taliata" capace di ridurti a munnizza, delle commesse, o commessi, se fai qualcosa di non accettabile. Mentre sei ancora in lotta per accaparrarti l’ultima maglia color nocciola brunito del Bengasi taglia L/M arriva la voce che ti ricorda la tua maestra delle elementari o dei tuoi genitori quando facevi una minchiata. “Li vogliamo rimettere a posto i vestiti dopo che li avete visti?”.

Mentre ti aspetti pure na timpulata nel cozzo come rimprovero, cerchi di piegare e rimettere a posto ciò che hai appena visto, provando a fargli riprenedere l’esatta posizione originaria. A quel punto, mentre sudi come un cammello orfano e fai movimenti strani che pari muzzicato ra tarantola, lei, la commessa ti guarda con aria schifata, prende il capo che stavi osservando ed esattamente con due semplici ed abili mosse lo piega come se avesse usato squadra e compasso.

Io non so come facciate, ma vi prego, voi che avete questi superpoteri abbiate pietà di noi poveri mortali che a malapena riusciamo a piegare un paio di calzini per cercare di farli entrare nel cassetto della biancheria.

Entri in negozio che pare di essere alle poste il giorno di pagamento delle pensioni con un solo sportello aperto. Stessa identica situazione. Se non sai esattamente cosa prendere vaghi per il negozio in cerca di idee poi accenni una timida domanda, “scusi potrebbe dirmi dov....”,”la in fondo!!!”, vorresti replicare dicendo che non hai neppure detto cosa cercavi, la lo sguardo fiammeggiante della commessa incazzata come una taddarita (e direi che ne hanno tutte le ragioni) ti fa subito desistere, per cui abbassando lo sguardo ti dirigi in silenzio ed a capo chino verso il “fondo”.

Ma ai saldi va il merito di aver dimostrato che pure la matematica è una opinione. Poniamo il caso che io veda in vetrina un maglione, in periodo presaldi, che costa 70 euro. Arrivano i saldi, e vedo lo stesso identico maglione promesso con uno sconto del 30%. Facendo un rapido calcolo il 30% di 70 dovrebbe essere 21, quindi 70- 21=49. Allora entri felice e contento, prendi l’etichetta e lo trovi prezzato ad 80 euro con un talloncino che, abilmente, va a coprire il prezzo originario.

Ho visto potenziali clienti essere frustati con delle cinte in saldo per aver cercato di curiosare sotto questi talloncini adesivi. Un altro dei misteri dei saldi riguarda l’apparizione e sparizione di determinati capi d’abbigliamento.

Qualche giorno prima dell’ inizio dei saldi hai visto in vetrina quella giacca in vero cotone biologico vegano intrecciato a mano che desideravi da una vita, ebbene, nel momento in cui entri nello stesso negozio la giacca è sparita, ed al suo posto sono apparsi residui improbabili di vestiario invenduto risalente agli anni 70.

Forse le spiegazioni potrebbero essere due:

A) la parola “saldi” esercita nelle menti criminose un richiamo irresistibile. Di notte, entrano nei negozi che espongono la scritta saldi sottraendo tutto ciò che di migliore possono trovare. Al loro posto mettono vecchie cose che pendevano polvere negli armadi delle loro nonne.

B) Alcuni privilegiati, facenti parte degli illuminati, hanno tunnel direttamente collegati ai negozi che partono da casa loro. Unica incognita, come mai tali capi riappaiono misteriosamente dopo il periodo dei saldi?
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