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Il piccolo angolo di paradiso distrutto dal fuoco: cosa rimane della Tonnara di Scopello

Il bilancio dell'ultimo weekend di agosto diramato dalla Protezione civile regionale è sconfortante: più di cinquanta roghi in un solo giorno. Il resoconto nei video

Balarm
La redazione
  • 28 agosto 2023

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La puzza di fumo, la paura di rimanere intrappolati nella costa tra il divampare delle fiamme, la fuga in mare a bordo dei gommoni della Guardia Costiera.

Una domenica da dimenticare per i 200 turisti e bagnanti evacuati dalla Tonnara di Scopello. Il 27 agosto l'angolo di paradiso è stato preso d'assalto dai piromani, complice il vento caldo che attanaglia la Sicilia nelle giornate di scirocco.

Costruita nel XIII secolo, quella di Scopello è una delle Tonnare più antiche di tutta l'Isola. Nel video di Giovanni Mistretta ciò che rimane dopo l'incendio, che ha messo l'area a dura prova, distruggendone l'intera vegetazione.

Ma il resoconto del weekend, annunciato dal bollettino della Protezione civile regionale - che aveva diramato per domenica l'allerta rossa nelle province di Trapani, Palermo, Messina e Siracusa - è ancora più sconfortante: i roghi che hanno interessato l'Isola sono più di 50. Ed è proprio l'area occidentale quella più colpita.
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Fiamme a montagna Grande, nel territorio di Salemi e nella riserva naturale di monte Cofano, nei pressi di San Vito Lo Capo, con l'incubo di decine di persone rimaste bloccate in auto. Piromani in azione anche su Monte Pellegrino, a Palermo, sul versante dell'Arenella.

Chiuso a causa delle fiamme - divampate nel vallone che costeggia lo scalo - l'aeroporto Vincenzo Florio di Trapani. Un video mostra la pista completamente invasa dal fumo. Chiusa in entrambe le direzioni anche la strada statale 119 "Di Gibellina" all'altezza di Alcamo.

E di fronte al lungo elenco dei luoghi interessati dalle fiamme è solo grazie alla fortuna, come ha ammesso in un post su Facebook il presidente della Regione Renato Schifani, se «nessuno è rimasto ferito e non risultano danni alle abitazioni».

A metà luglio i morti erano stati tre e dopo qualche settimana se ne è aggiunto un quarto.

Già in volo, dalle prime luci dell'alba, sei canadair e cinque elicotteri antincendio per risolvere le criticità rimaste a Salemi (Monte Polizzo) nel Trapanese, sul Torrente Catarratti e a Montagnareale nel Messinese.
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