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La voce di Camilleri in una registrazione inedita: il progetto nato da un "memorabile incontro"

La voce "musicale" dello scrittore siciliano diventa un nuovo progetto musicale. "Intelletto d'amore (e altre bugie)" è ideato dal violoncellista romano Michele Marco Rossi

  • 29 marzo 2021

Michele Marco Rossi

Il nostro amato Andrea Camilleri continua a raccontare storie anche se non è più tra noi, non solo attraverso i suoi libri ma anche con la sua splendida voce, dalle frequenze ipnotiche.

L'ispirazione del progetto Intelletto d'amore (e altre bugie), del giovane violoncellista romano Michele Marco Rossi nasce, infatti, anche da un unico e memorabile incontro con Camilleri, di cui esiste fortunatamente una registrazione inedita: «Avremmo dovuto incontrarci nuovamente più avanti, per effettuare insieme delle letture su vari testi, per concretizzare questa collaborazione. Non è stato più possibile.

La fragilità della vita umana l’aveva portato via. Ma di quel nostro primo e ultimo incontro serbo una registrazione preziosa. Si parte da Dante per arrivare a parlare di ciascuno di noi. L’amore diviene specchio e sonda della nostra natura, di quella umanità che Camilleri conosceva così bene».

Il progetto sonoro partirà alla fine dell'estate nelle sale da concerto. Il titolo è una citazione dantesca, tratta dalla canzone ''Donne ch'avete intelletto d'amore'', contenuta nella Vita Nova, in occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante. Il tema è l'amore, o meglio la sua irrazionalità, per questo leggiamo anche ''altre bugie'', perché non è possibile averne intelletto.
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Si tratta di un'analisi delle quattro manifestazioni estreme dell'amore, che sono irrazionali: «l'amore sacro, come parte intangibile, atto di fede; l'amore sesso, caratterizzato dalle pulsioni; il potere, come istinto dell'individuo in relazione all'altro da sé, e infine la colpa, l'istinto dell'individuo in relazione a se stesso», ci rivela Rossi.

Il titolo è, pertanto, chiaramente scherzoso, «detto con il sorriso» ci dice Michele, perché non possiamo conoscere l'amore. L'amore è inafferrabile, e Camilleri, ci dice Rossi, «insiste moltissimo sulla parte irrazionale del fenomeno umano, lui che era un costruttore di romanzi, un ''impiegato della scrittura''».

Dopo aver affrontato i temi della mitologia greca, del Macbeth shakespeariano, l'artista romano lavora in questo progetto inedito a un programma da concerto per violoncello solo ed elettronica con cinque commissioni di lavori originali per cinque compositori (Paolo Aralla, Noriko Baba, Vittorio Montalti, Matteo Franceschini, Pasquale Corrado).

Il repertorio copre un arco temporale di oltre mille anni, che va dal Medioevo ai giorni nostri, con rielaborazioni di musiche medievali, rinascimentali, del 1700, del 1800 e con la prima esecuzione assoluta dei pezzi dei compositori. Camilleri ha un grande rapporto con la musica: «Nei suoi progetti si avvaleva di tanti musicisti. In occasione del nostro incontro mi ha raccontato di quando da ragazzo andava allo studio di fonologia.

Noi Camilleri lo conosciamo principalmente per la sua letteratura, ma incontrandolo una sola volta, mi sono reso conto che dietro la sua carriera da scrittore c'è un universo, un mondo artistico che va dalla musica al teatro, alla regia, oltre alla
grandezza della persona Camilleri, i suoi contenuti umani e culturali, la sua profonda intelligenza», ci rivela Michele con ammirazione.

Musicale è anche la voce baritonale di Andrea Camilleri, che arriva al nostro orecchio come una melodia e al nostro inconscio come una preghiera: «C'è un dettaglio di Camilleri che è profondamente musicale - dice ancora Rossi -, la sua voce. Camilleri, quando apre bocca, emette delle frequenze, delle intonazioni che arrivano con un impatto incredibile».

Anche la voce, come l'amore, è un elemento irrazionale, che richiama inconsciamente la nostra attenzione e quella di Camilleri rimarrà sempre nella nostra memoria, attraverso le registrazioni, i video e chiaramente in forma scritta, attraverso le sue intramontabili storie.
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