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Lascia Palermo e vive (solo) per il lavoro: per cambiare vita fa 15 mila chilometri a piedi

Molla il lavoro in Svizzera e corre le maratone di New York e di Berlino, scala il Kilimanjaro e percorre la via Francigena e il Cammino di Santiago. La sua storia

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 29 aprile 2023

Alessandro Casuccio

Alessandro Casuccio è siciliano, classe '72. Studia a Palermo, si laurea in Economia e Commercio con un Master in "Business Administration" conseguito presso l'ISIDA. Il suo sogno era quello di diventare un dirigente d'azienda. Il 13 Luglio 2001 è stata per lui una data importante. Quel giorno lascerà Palermo per trasferirsi a Milano .

Qui incontrerà una persona che gli lancerà una sfida: una start-up nel settore dei dispositivi medici. «Mi sono rimesso a studiare per conoscere i prodotti della rigenerazione della cartilagine articolare. A 32 anni ero già dirigente d'azienda.

Mi piaceva tantissimo ma non avevo consapevolezza. Ero un po' quello che gli americani definiscono alcolizzato di lavoro. Mi stavo divertendo a tal punto che non mi rendevo conto di ritrovarmi il sabato notte in azienda. Mi trovavo nello 'stato di flusso».

Inevitabilmente Alessandro si stava perdendo la parte delle relazioni affettive della vita lontano da casa. «Nel 2006 vado a vedere la finale dei mondiali europei a Berlino con la scusa di andare a conoscere un fornitore. Quando tornai a casa trovai un biglietto con scritto: 'Tu sei uno spirito libero, io non tornero' più indietro sui miei passi». La sua compagna di vita lo salutava per sempre.
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Arriva un momento in cui un amico gli propone di fare il "Cammino di Santiago". A quella domanda Casuccio d'impeto risponde: «Se si tratta di camminare, dammi il tempo di comprare uno zaino».

Era il 2006 e stava per avvenire un cambiamento. Stava per arrivare non una cosa voluta ma quello che serviva. Quello zaino era gigante e molto pesante, conteneva persino le scarpe per andare in discoteca. «Durante il viaggio mi resi conto che quello zaino, in effetti, era troppo pesante. Cosa mi stavo portando dietro? Stavo portando con me paure, ansie e giudizi».

Il primo insegnamento del Cammino di Santiago fu infatti quello di "svuotare lo zaino". Ci sono dei pesi emotivi che fanno parte della nostra "comfort zone"; ne siamo così affezionati che non abbiamo il coraggio di fare spazio.

«La camminata mi permetteva di rallentare e ascoltare il mio respiro, i miei passi e il battito del mio cuore. - dice Alessandro -. Arrivai dove dovevo arriverare. Mi fermai quando capii che stavo bene. Quell'anno non raggiunsi Santiago de Campostela».

Il cammino francese parte dai Pirenei e arriva a Santiago de Campostela, attraversa il nord della Spagna; 800 Km a piedi in 30 giorni.

Un cammino da est a ovest, dove l'inizio di un giorno è segnato dal sorgere del sole, e davanti al proprio passo c'è la propria ombra. Camminando si seguirà la luce dell'universo. Nel 2014 a Gragnon Alessandro incontra e abbraccia una pellegrina sconosciuta; uno di quegli abbracci che mettono insieme i pezzi del cuore. "Quante volte non sono stato padrone di me stesso?".

Questa è una grande riflessione che porterà Alessandro Casuccio a percorrere con grande consapevolezza tutti i suoi cammini con un ritorno verso la fede intesa come cio' che è essenziale.

«L'unico cammino verso la felicità è un cammino verso sè». Casuccio sostiene che seguendo questa linea di pensiero non si puo' sbagliare. «Se sai dove andare trasformi il movimento in azione».

Occorre avere quindi consapevolezza e obiettivi fermi tenendo sempre conto che per ogni fallimento ci si puo' sempre rialzare.

«Forse devo cambiare qualcosa», si dice Alessandro. Così nel 2016 da direttore commerciale di un'azienda svizzera, Alessandro si rimette un'altra volta a studiare frequentando un corso di "coach professionista" al fine di elaborare in maniera concreta il proprio cambiamento avvenuto pazienza, umiltà e spirito di adattamento.

Il bene importante è quello comune, intriso di valori; quelle piccole grandi cose che possono riguardare tutti. Casuccio sostiene che il momento migliore è quello che si sta vivendo. E soprattutto che la consapevolezza non ha età e non arriva in orario.

Per questo motivo il coach palermitano è fermamente convinto che l'età giusta è quella attuale. Casuccio ha corso la maratona di New York e quella di Berlino, ha scalato il Kilimanjaro e ha camminato lungo la via Francigena e il Cammino di Santiago, percorrendo a piedi piu' di quindimicilia chilometri.

Anche se continua a fare il consulente aziende, ha dato vita al progetto "Sfida per cambiare" e autore del libro "Walking Coaching" - Cambiamento in Cammino, edizionideicammini.

Il libro di Alessandro Casuccio è il primo ad essere dedicato ad una nuova area del coaching. Illustra le fasi del percorso interiore in cammino insieme alle testimonianze dei pellegrini che ha incontrato affermandosi un grande sostenitore del miglioramento personale. È dedicato a chiunque sia in grado di regalare tempo.
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