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Lo ha scelto come nido e la città gli regala un murales: il barbagianni "vip" di Trapani

La realizzazione del murales è solo una parte di un più ampio progetto ambientalista che prevede anche l’installazione di nidi artificiali per incrementare la fauna selvatica

  • 28 settembre 2019

Il murale di Emanuele Poki a Trapani

È sempre stato lì, è presente da anni e nidifica sempre nello stesso posto: un vecchio silos abbandonato appena fuori l'ingresso di un antico baglio nella periferia di Trapani, nella zona di Fontana Salsa.

È un barbagianni (chiamato anche nel linguaggio scientifico "Tyto Alba") il protagonista del murales realizzato da Emanuele Poki, street artist ventinovenne originario di Catania, insieme con l’associazione catanese Avaja.

L’opera fa parte del progetto "Systema Naturae", nato per sensibilizzare la comunità cittadina al rispetto della biodiversità e dell’equilibrio naturale dell’ecosistema.

«Ci siamo fatti ammaliare dall’apparizione delle meravigliose ali bianche di quel barbagianni, che è volato via non appena ci ha visti, e abbiamo deciso di rendergli omaggio con un murales e con l'istallazione di nidi artificiali adatti a questa specie – dice l’artista Emanuele Poki - arrivati sul posto la gente del luogo ci ha spiegato che ogni anno quel volatile nidifica sempre nello stesso punto, per cui è verosimile che diverse generazioni di barbagianni si sono susseguite nidificando sempre in quel silos abbandonato».
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La realizzazione del murales però è solo una parte del progetto ambientalista portato avanti dal team, che prevede anche l’installazione nel territorio di nidi artificiali per incrementare la fauna selvatica locale e interventi di garden design, ossia di arrendamento degli spazi verdi messi a disposizione dei ragazzi con la piantumazione di flora autoctona della zona.

L’obiettivo è quello di diffondere l’educazione ambientale e la divulgazione scientifica attraverso l’arte, perseguito anche grazie alla consulenza scientifica dell’Orto Botanico di Catania e del biologo marino Andrea Bonifasi.

«Vogliamo sensibilizzare le persone circa l’autenticità del nostro habitat naturale – continua Emanuele - che oggi è invaso da tante specie diverse create dell’uomo, che così facendo altera la perfezione dell’ecosistema rivelandosi una delle principali cause dello scompenso della biodiversità e della distruzione di tanti habitat naturali».

«Realizzato il murales, torneremo a Trapani ad ottobre perché il prossimo passo è l’installazione del nido artificiale, che già abbiamo costruito, per piantumare poi le piante e definire così gli interventi di garden design degli spazi circostanti».

L’artista è conosciuto anche a Palermo perché è la mano che ha realizzato anche due grandi murales in città: i Pesci Combattenti allo Sperone, quartiere Brancaccio, simbolo di forza e territorialità, opera commissionata da Poste Italiane, e le Lucertole nei pressi di viale delle Scienze, opera commissionata dal Consorzio Arca attivo in materia di energie rinnovabili, scelti appunto come animali simbolo dell’essenzialità della fonte di calore proveniente dal sole.

Infine, altra opera realizzata da Poki in omaggio alla natura è il murales realizzato sul muro esterno dell’ufficio postale di Pantelleria, dove l’artista ha ritratto due grandi asini panteschi, tradizionalmente usati come animali da traino per la consegna della corrispondenza, oggi quasi in via di estinzione, con al centro il fiore di cappero, principale elemento naturale della flora locale dell’isola.
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