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"Apriti cielo": Ficarra e Picone tornano a Palermo

I pionieri della risata per eccellenza. Ficarra e Picone tornano a teatro con il loro nuovo spettacolo, "Apriti cielo", tra gag, eventi drammatici vissuti con ilarità

  • 17 dicembre 2012

Apriti cielo! Quanti usano abitualmente questa locuzione? Classico modo di dire, “colorito”, che è entrato nel lessico quotidiano e che indica l’eccezionalità di un evento, l’esasperazione emotiva di una reazione. E certo, quando si parla di “quei due tipi lì”, esasperazione è il termine esatto, ma non l’esasperazione quella affine allo stress. Tutt’altro. Esasperazione di risate, eccesso di divertimento, dismisura di sorrisi. Nel palco del teatro Al Massimo, dall’11 dicembre al 13 gennaio, alle ore 21.30, ritorna il duo comico siciliano: Ficarra e Picone, i pionieri della risata per eccellenza, catturano la scena con il loro nuovo spettacolo “Apriti cielo”.

“Apriti cielo”. Uno spettacolo racchiuso nel nome. Lo scenografo napoletano, infatti, Luigi Ferrigno ha voluto dare un volto nuovo allo spazio d’azione. Non più una panchina in cui Salvo e Valentino rimbalzano, di battuta in battuta, di risata in risata, come fossero dei calciatori alle prese con dei palleggi, piccoli fatti di vita vissuta, in un botta e risposta esilarante - come accadeva nel palco di Zelig -. Lo spazio scenico si trasforma, cambia aspetto per sottolineare il forte legame con il cielo. Il cielo? Sembra strano eppure l'intento è quello di renderlo co-protagonista considerandolo sia come elemento della natura, sia come entità che, metaforicamente, sta al di sopra di tutto.

«Ho pensato a pareti che non stanno ferme, a una forma di movimento molto legata al significato del testo - spiega Luigi Ferrigno -. Ho voluto dare un sapore lineare, pensando l'ambientazione come fosse un fumetto, un qualcosa di semplice, come semplici sono Ficarra e Picone». Come accade nei loro sketch, al pari dei loro film o del bancone di Striscia La Notizia, il duo prende spunto da fatti di vita vissuta, trasformando gli eventi, a volte drammatici, in ilarità. Cronaca nera, ma anche rosa, religione, politica, storie d’amore e di famiglia, episodi al lavoro e tanto altro vengono riproposti al pubblico con la leggerezza riflessiva e creativa che li contraddistingue.

Questa nuova versione di “Apriti cielo” ha subito un profondo restyling. Andò in scena, infatti, lo scorso anno seppur con alcune differenze sia tecniche che artistiche. Importante presenza, questa volta, è quella di Cesare Accetta, a cui è affidata la direzione della fotografia. Click istantanei focalizzati sui paradossi dell’assurdo di Ficarra e Picone che, anche questa volta, si ritroveranno ad avere a che fare con situazioni assurde. Si improvviseranno tecnici della tv e “inciamperanno” in un piccolo imprevisto. Perché è roba di tutti i giorni lavorare e trovare un cadavere tra i piedi no?

Lo spettacolo è fuori abbonamento al teatro Al Massimo e i biglietti sono in vendita presso il circuito tickettando, ad un costo di 30 euro nel settore A, 25 euro nel settore B e 18 euro nel settore C, ovviamente più 2 euro di diritti di prevendita.

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