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"La Provincia Iblea", nuova guida all'Isola nell'Isola

  • 31 luglio 2006

Se avete del tempo da dedicarvi e siete di quelli che "prima di andare in giro per il mondo bisogna conoscere bene la propria terra", o semplicemente se avete voglia di trascorrere una "vacanza totale", che vi consenta di godere nello spirito e nel corpo, la provincia di Ragusa deve entrare nei vostri programmi. Quando intraprenderete il vostro viaggio verso il territorio ibleo avrete la stessa sensazione di chi parte per un isola, come se veniste – guarda un po' – in Sicilia da fuori.

Ebbene sì, i collegamenti non sono eccellenti ma con la determinazione del viaggiatore accorto si arriva... Si arriva anche con molto meno, basta solo un po' di pazienza, e dopo due o tre ore al massimo – a seconda dell'angolo di Sicilia da cui partite – scoprirete che ne vale veramente la pena. "La Provincia Iblea" (di Marco e Giuseppe Iacono, Edizioni Tomaselli, 367 pp, 12 euro) è una nuova guida alla Provincia di Ragusa, ne abbiamo parlato con uno degli autori, Giuseppe Iacono.

Tomaselli-Guideiacono è un sodalizio editoriale specializzato nella realizzazione di guide turistiche. Cosa spinge un editore a scegliere questo settore?
«Essenzialmente la passione e la voglia di realizzare delle guide complete da tutti i punti di vista. La nostra famiglia possiede oltre centomila immagini, non solo della Scilia ma anche del resto d'Italia, e da sempre realizziamo le nostre guide con questo spirito».

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La ricchezza in termini culturali e paesaggistico-naturalistici del territorio ragusano è nota e non molto tempo fa è stata sancita con la proclamazione di ampia parte della provincia Iblea a patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO. Realizzare una guide turistica per un territorio così ricco è più facile o – paradossalmente – più difficile?
«Ha detto bene! Paradossalmente è più difficile. Oggi parlare della provincia di Ragusa senza la giusta enfasi equivale a disconoscere quanto lei ha ricordato. Spesso inoltre si corre il rischio di concentrarsi sullo stupendo stile barocco – che ha in ampia parte determinato i riconoscimenti a cui lei si riferisce – tralasciando aspetti altrettanto importanti».

La provincia Iblea dal punto di vista turistico è accessibile a tutte le tasche?
«Certo, nella nostra provincia è possibile svolgere sia un turismo di livello medio alto – ristoranti e alberghi di ottimo livello sono molto diffusi – che low cost, grazie alla ampia diffusione di struttura economiche sia per il vitto che per l'alloggio».

La vostra guida è molto completa da tutti i punti di vista, gli aspetti culturali, paesaggistico-naturalistici ed anche enogastronomici sono molto curati, c'è tuttavia amalgama a compattare questo mix che rende il ragusano un territorio prezioso: la gente che lo abita. Che ci dice a questo proposito?
«Penso che ogni abitante di ogni luogo non sia altro che il risultato della storia che è passata per quel territorio. Da questo punto di vista il ragusano è un'isola nell'isola, è un territorio diverso dal catanese quanto dal messinese e così via, cruciale è stata l'istituzione dell'enfiteusi da parte della famiglia Cabrera (ndr – l'enfiteusi è un contratto di affitto dei terreni agricoli per periodi di tempo molto lunghi. L'applicazione dell'enfiteusi da parte dei Conti Cabrera a partire dal 1492 fu una importante tappa per lo sviluppo della provincia Iblea e determinò nei secoli il costituirsi di una omogenea cultura e una forte identità della popolazione del ragusano) favorì il sorgere di una piccola borghesia mediamente più agiata che nel resto della Sicilia, e – come è naturale quando ci sia un maggiore agio economico – il nostro territorio godette di migliori possibilità di crescita socio-culturale. Il ragusano ha visto quindi uno sviluppo particolare in questo senso, e oggi ciò è testimoniato ad esempio dalla notevole ricchezza di monumenti, chiese, palazzi, borghi di estremo pregio architettonico».

La guida esiste anche in lingue straniere?
«Purtroppo questa guida non si adatta facilmente ad una traduzione essendo estremamente vasta, però abbiamo realizzato una guida più breve in quattro lingue al prezzo di soli tre euro».

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