Ponte dell'Ammiraglio finalmente alla città
Se per la restituzione dell'area ai cittadini l'assessorato si fa carico delle opere di pulizia e sistemazione, non viene esclusa la partecipazione attiva dei fruitori
Dopo sei anni di lavoro (e di attesa), il Ponte dell’Ammiraglio e i giardini di piazza Scaffa tornano alla città. Il cantiere per la costruzione del collettore delle acque meteoriche, chiariamolo, non è ancora terminato, ma è stato notevolmente ridotto. In questo modo il monumento, la piazza e il giardino sono nuovamente godibili dai palermitani e a breve cominceranno anche i lavori di ripristino della vegetazione sotto il ponte, vessata dal punteruolo rosso e trascurata a causa dei lavori.
La messa in opera del collettore dovrebbe finalmente risolvere i problemi di allagamento che da anni affliggono la zona. Da via Oreto alle vie della Concordia e dei Fichidindia, le strade trasformate in torrenti dovrebbero essere un lontano ricordo. Questa apertura dà agli abitanti la possibilità di godere di un’area verde che sia luogo di incontro e svago. Ma non solo. Serve a ricordare e amare una zona che ha fatto la storia di Palermo e, a tratti, dell’Italia stessa: il Ponte, voluto in epoca normanna come collegamento tra città e giardini, è stato il luogo dello storico scontro tra Garibaldi e le truppe di Borbone. Su quel ponte, insomma, si è fatta una parte della storia d’Italia.
Se per la restituzione dell’area ai cittadini l’assessorato si fa carico delle opere di pulizia e sistemazione, non viene esclusa la partecipazione attiva di chi fruirà della piazza: l’assessore Bazzi dichiara infatti che «sarà anche compito dei cittadini mantenerlo nelle giuste condizioni», mentre il sindaco Orlando informa che «l’Amministrazione Comunale è impegnata nella realizzazione un progetto, insieme al settore Ville e Giardini, per la creazione di percorsi interni che restituiscano anche questo angolo di verde alla città».
Insomma, le premesse sembrano ottime. Eppure, la vera risposta arriva dal Ponte, quel protagonista vecchio quasi 900 anni, immobile e ben saldo: un respiro silenzioso nel caos quotidiano. In attesa che tutto vada per il meglio.
La messa in opera del collettore dovrebbe finalmente risolvere i problemi di allagamento che da anni affliggono la zona. Da via Oreto alle vie della Concordia e dei Fichidindia, le strade trasformate in torrenti dovrebbero essere un lontano ricordo. Questa apertura dà agli abitanti la possibilità di godere di un’area verde che sia luogo di incontro e svago. Ma non solo. Serve a ricordare e amare una zona che ha fatto la storia di Palermo e, a tratti, dell’Italia stessa: il Ponte, voluto in epoca normanna come collegamento tra città e giardini, è stato il luogo dello storico scontro tra Garibaldi e le truppe di Borbone. Su quel ponte, insomma, si è fatta una parte della storia d’Italia.
Se per la restituzione dell’area ai cittadini l’assessorato si fa carico delle opere di pulizia e sistemazione, non viene esclusa la partecipazione attiva di chi fruirà della piazza: l’assessore Bazzi dichiara infatti che «sarà anche compito dei cittadini mantenerlo nelle giuste condizioni», mentre il sindaco Orlando informa che «l’Amministrazione Comunale è impegnata nella realizzazione un progetto, insieme al settore Ville e Giardini, per la creazione di percorsi interni che restituiscano anche questo angolo di verde alla città».
Insomma, le premesse sembrano ottime. Eppure, la vera risposta arriva dal Ponte, quel protagonista vecchio quasi 900 anni, immobile e ben saldo: un respiro silenzioso nel caos quotidiano. In attesa che tutto vada per il meglio.
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