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Siciliane memorie al Palermo Teatro Festival

  • 31 ottobre 2005

Hanno un sapore di altri tempi i prossimi due appuntamenti del Palermo Teatro Festival nello spazio teatrale del Nuovo Montevergini, nell’omonima piazza a Palermo, tempi di emozioni collettive forti, quando erano gli ideali a trascinare le masse e, considerando su quali canali si muoveva allora la comunicazione (ancora il mondo non era global!), di certo non è poco. Ma vediamo un po’ più da vicino di cosa si tratta. Si comincia il 2 e 3 novembre con lo spettacolo “Lu patruni è suvecchiu”, ideato e diretto da Enrico Stassi e Umberto Leone, con Maria Teresa Coraci insieme agli stessi autori sulla scena. Lo spettacolo, in prima nazionale, è un omaggio ad un singolare personaggio vissuto negli anni settanta, Pino Veneziano, originale cantastorie di Selinunte, suggestivo luogo di rovine lungo la splendida costa sud-occidentale della Sicilia. In questo angolo di paradiso, in quegli anni, un gruppo di amici gestiva un ristorante, una sorta di terrazza a mare, “Lido azzurro”, questo il nome che il posto aveva allora, meta di buongustai, amanti della natura e “compagni”, dove il nostro cantore di canzoni d’amore e di lotta, da lui stesso composte, serviva ai tavoli. Sono così le canzoni di Veneziano, ricche degli umori fervidi e delle cronache animate di quegli anni, ad essere riportate sulla scena da un valido gruppo di musicisti (Giovanni Mattaliano, clarinetto e sax, Angelo Berardi, violino e tromba, Ruggiero Mascellino, fisarmonica, Massimo Patti, contrabbasso) in uno spettacolo appassionato, il cui titolo è preso in prestito da uno dei brani del cantautore, una produzione dello stesso Palermo Teatro Festival.

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Altro momento di grande impegno civile è quello rievocato dal poema di Beatrice MonroyPortella della ginestra”, messo in scena in prima nazionale il 5 e 6 novembre sempre al Nuovo Montevergini, con la regia di Gigi Borruso. Quattro attori (Maria Cucinotti, Vito Savalli, Matilde Politi, oltre allo stesso regista), quali antichi guitti, fra suoni e cadenze di un mondo contadino trasfigurato, animato da pupi e fantocci con i quali gli attori ballano e ai quali danno voce, rivivono il mortifero mito di quel luttuoso primo maggio del 1947 a Portella della Ginestra in uno spettacolo dove le immagini di Letizia Battaglia scandiscono un tempo di dolore e di memoria. Si racconta un passato cancellato dalla violenza che si confonde emotivamente con lo sguardo dei bambini del mondo contadino, proletario e sottoproletario protagonisti degli scatti della Battaglia. I volti del nostro tempo e quelle dolorose memorie del 1947 sono connessi in un unico legame nel quale lo sguardo di chi era bambino allora si perde nei sogni, le delusioni e le attese dei tanti bambini delle nostre perdute periferie e campagne. Lo spettacolo, come già detto, si avvale delle immagini fotografiche di Letizia Battaglia, il montaggio video è di Daniele Randazzo, scene e costumi di Elisabetta Giacone, la produzione è del Palermo Teatro Festival e Compagnia dell’Elica. Entrambi gli spettacoli hanno inizio alle ore 21, il costo del biglietto è 5 euro, al botteghino del teatro sin dalle ore 20, oppure in prevendita al Box Office presso Ricordi Media Store in via Cavour 133. Inoltre per la sezione “La città si racconta: note, versi, immagini”, presso l’Atelier Montevergini il 4 novembre alle ore 22.30, avrà luogo il “Poetry rave: la lunga notte della poesia”, improvvisazioni poetiche e musicali, e l' 8 novembre, sempre alle ore 22.30, "Paurosa città taurina" racconto in forma poetica di Paolo Cassiani con Maria Amato ed Emanuela Abbagnato, musiche di Maria Clara D’Eredità, entrambi ad ingresso libero. Per ulteriori informazioni è consultabile il sito www.palermoteatrofestival.com.

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