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Una notte bianca contro ogni omertà

  • 4 luglio 2005

Siamo all’edizione numero tre per il concorso nazionale di storie “La notte dei mille racconti”, ideato da Beatrice Monroy e Claudia Cincotta, che apre i battenti il 9 luglio, con ingresso libero, allo Spasimo di Palermo e nel cuore della Kalsa, a partire dalle 21 fino ad alba inoltrata. Il tema di questa edizione ha titolo: “Kalsa: immaginare Palermo, immaginare Sicilia”.

L’idea di origine, dai racconti selezionati e in gara, passa a dare sfogo al mega-racconto collettivo – il villaggio partecipe in veste di attore – e tratteggia il carattere colorato degli individui, in una globalità di umori e volti mescolati tra miriade di fuochi nottambuli. Una partecipazione improntata tutta sulla lettura, che non è soltanto letteratura, ma anche una notte bianca interpretata, mimata, musicata, sotto la regia di Gigi Borruso e con la Compagnia dell’Elica, così come proiettata, con i video dei registi Ciprì e Maresco, “Loro di Palermo”, Claudio Collovà e Martino Lo Cascio, “Africa Africa Africa” – girati entrambi negli interni del carcere minorile Malaspina – e “Sicilia, il dolore 1981-2005” di Shobba, con musiche di Giovanni Sollima, documento degli anni di silenzio e delle stragi. Un tema, quello dell’edizione 2005, che non solo affascina, ma interessa e non limita; perché gli organizzatori hanno tenuto a coinvolgere gli scrittori in concorso non in base all’effettiva conoscenza dei luoghi d’ispirazione (il quartiere, la città, la regione) ma considerando la loro capacità di ricreare atmosfere, fantasie, indipendentemente dall'aderenza alla realtà storica e culturale, per dar sfogo al sussurro collettivo che amplifica il grande grido tribale dello storico quartiere, un tempo arabo – Kalsa è l’antico nome del centro della medina Balarm, Palermo appunto. Ventinove i racconti finalisti di quest’anno, che una giuria – presieduta da Beatrice Monroy e Giacomo Cacciatore (quest’ultimo per l’editore Dario Flaccovio) – ha selezionato per esaltare la voglia di scoprire e non soccombere, per intrecciare fantasia e novità, per comprimere la superficialità del quotidiano, per volare con l’immaginario e forare la realtà impermeabile alla denuncia del difficile, per sorridere con ironia alle traversie di una città alla continua ricerca di un fulcro su cui ruotare e non vorticare.

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Tante idee, tante voci, tanti protagonisti per un programma più che variegato e sezionato in momenti che interagiscono in un unico respiro: dai racconti all’orecchio dei passanti – per bandire ogni censura – alle narrazioni di Yusif Latif Jarallà e Muriel Bloch; dalla lettura del “Libro al buio” di Tahar Ben Jelloun – voce che cammina per l’integrazione del popolo mediterraneo – alla grande storia scritta a più mani “I Carabillò-Il Kitab dei Kutub”; dalle musiche di Viviana Caiolo al mimo Sandro Dieli fino alle poesie di Zehra Cirak, e poi tarocchi, chiromanti, racconti erotici nella notte per far festa e rinascere alla luce del nuovo giorno. E proprio per questa luce, il futuro che è nei ragazzi, che trova spazio la sezione dei 10 racconti in gara curata da Claudia Cincotta, e le nuove prospettive per crescere, con le discussioni di Beatrice Agnello sulle ultime antologie narrative e la piccola editoria. Da chi pubblica, infine, con le postazioni editoriali “Due punti” e “Letteralmente”, a chi presenta: Francesca Mazzuccato, antologia dei nuovi narratori italiani dal titolo “Semi di fico d’india” (Ediciclo-Nuova dimensione ed.), Mario Valentini, per la raccolta delle edizioni Marcos y Marcos “Racconti di un giorno che sai” e Daniela Gambino, per l’ultimo suo romanzo “Bukowski e Babbaluci” (ed. Interculturali). Una notte bianca contro ogni omertà, notte di festa tutta per rinascere.

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