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Vent'anni dopo la strage: il giorno di Borsellino

Nel ventennale dell'attentato di via d'Amelio la città e la politica ricordano il giudice e gli uomini della scorta uccisi nel '92. Sullo sfondo, le polemiche

  • 19 luglio 2012

Walter Eddie Cosina. Agostino Catalano. Emanuela Loi. Claudio Traina. Vincenzo Li Muli. E Paolo Borsellino. Fa tremare il cuore, ogni volta, sentire pronunciare questi nomi nel silenzio composto di una via d'Amelio che torna ad affollarsi di volti e striscioni. Oggi, vent'anni dopo, certamente più di ieri.

Assurda toponomastica di questa città, tra le poche capaci di trasformare luoghi di sangue e di morte in luoghi di rinascita. Simboli della violenza mafiosa in simboli di riappropriazione civile. Come l'ulivo piantato in via d'Amelio, oggi gemello di quell'albero Falcone che in via Notarbartolo non ha mai smesso di caricarsi di biglietti, fotografie, disegni. Ai rami di quell'ulivo, che continua a vivere nel punto esatto in cui lo squarcio del tritolo inghiottì altre vite 20 anni fa, bambini e ragazzi appendono oggi i loro amuleti e la loro speranza. Qualche ciclista, persino, il suo caschetto.

Gesti che parlano. Come parlano, in via d'Amelio, le decine di agende rosse sventolate in silenzio. Niente fiori, niente corone istituzionali in questo luogo. La famiglia questa volta ha detto di no: «Dopo vent'anni si comincia a delineare un quadro più chiaro - dice oggi la sorella del giudice, Rita Borsellino - ma fino a che non sapremo di chi possiamo fidarci non vogliamo che in questo luogo compaiano insegne o cartelli di nessun genere. Paolo - ha proseguito davanti a magistrati e politici nell'aula magna del Palazzo di Giustizia - ha cominciato a morire quando quello in cui credeva gli si è rivoltato contro. Non permetterò che venga ucciso altre volte. Speranza, giustizia e verità devono vivere».

E come poteva mancare, del resto, in questo ventennale da prima pagina, il riferimento alle polemiche dei giorni scorsi? Resta così, sullo sfondo (ma neanche tanto) delle commemorazioni ufficiali, l'ombra del conflitto sollevato dal Presidente della Repubblica Napolitano nei confronti della Procura di Palermo che sta indagando sulla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia. Un intervento che molti, a cominciare dalla stessa sorella di Borsellino, hanno letto con amarezza, ma che il capo dello Stato proprio oggi torna a difendere nella lettera inviata alla moglie del giudice, Agnese.

«Si sta lavorando senza sosta e senza remore - scrive Napolitano - per la rivelazione e sanzione di errori e infamie che hanno inquinato la ricostruzione della strage di via D'Amelio». E poi, citando il premier Monti e rivolgendosi anche ai magistrati palermitani: «Non c'è alcuna ragion di Stato che possa giustificare ritardi nell'accertamento dei fatti e delle responsabilità, incertezze nella ricerca della verità specie su torbide ipotesi di trattativa tra Stato e mafia. Per questo è importante scongiurare sovrapposizioni nelle indagini, difetti di collaborazione tra le autorità ad esse preposte, pubblicità improprie e generatrici di confusione».

Pezzi di verità mancanti. Interrogativi irrisolti. Ombre che faticano a dissiparsi. Ma intanto il nome di Paolo e "dei suoi ragazzi" torna a essere pronunciato a più voci nel fitto calendario di iniziative di giovedì 19 luglio. Come in via d'Amelio, alle 16.58, ora in cui le lancette di tutta Palermo tornarono a fermarsi vent'anni fa e dove si sono dati appuntamento anche oggi i familiari delle vittime per ricordare insieme i loro cari, le loro storie. Con loro, anche l'attrice Marilena Monti: è la sua voce ad animare i versi della poesia "Giudice Paolo".

Poi, alle 18, l'orazione civile nell'atrio della Biblioteca di Casa Professa, alla presenza del Presidente della Camera Gianfranco Fini. Dalle 19.30 l’Orchestra Sinfonica Infantile “Falcone e Borsellino” della Fondazione “La città invisibile”, sotto la direzione di Massimo Incarbone e Teresa Zammataro. Alle 20.30, invece, la partenza della tradizionale fiaccolata che da piazza Vittorio Veneto arriverà fino in via D'Amelio, dove partiranno gli altri appuntamenti in serata: a partire dalle 21 il talk di Marco Travaglio, alle 22.30 il concerto del cantautore Daniele Silvestri. Mentre dalle 20.30, al Castello a Mare, sotto il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, concerto di musica classica con musiche di Mozart ed Mahler eseguite dall’Orchestra sinfonica siciliana, l’orchestra e il coro del teatro Massimo di Palermo, il coro del teatro Bellini di Catania e l’orchestra del teatro Vittorio Emanuele di Messina.

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