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Non c'è bisogno di andare in Florida: trovata una spettacolare foresta di coralli alle Eolie

Una spedizione ha rivelato una straordinaria foresta corallina intorno ai vulcani delle isole Eolie: l'idea è di farne un'area marina protetta che preservi il patrimonio naturale

Balarm
La redazione
  • 25 giugno 2018

I fondali delle isole Eolie

Un mese di lavori per Oceana Ranger, catamarano appartenente alla omonima Fondazione internazionale nata con lo scopo di proteggere i mari, che ha rivelato una meravigliosa serie di foreste coralline intorno ai vulcani dell'arcipelago mediterraneo delle isole Eolie.

Tra montagne sottomarine isolate, banchi sottomarini e le venute idrotermali formate dall’attività vulcanica delle isole, i ricercatori hanno trovato coralli bambù in pericolo critico, coralli molli e coralli neri con numerose uova di squalo e diversi altri habitat che ospitano un alto numero di specie.

Queste foreste di coralli sono infatti a rischio quindi i ricercatori intendono sostenere l'identificazione di un’area marina protetta nell’arcipelago, con l’obiettivo di preservare questo imponente patrimonio naturale.

Le alghe rosse dominano le acque più superficiali mentre invece i coralli neri, con numerose uova di squalo, coralli rossi e coralli molli gialli (entrambi a rischio nel Mediterraneo) sono stati trovati nelle acque intermedie.
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Con un robot subacqueo sono stati filmati e fotografati fondali fino a 981 metri di profondità e sono anche stati raccolti campioni di fondale (le foto della spedizione si possono vedere su Flickr).

E sono le aree più profonde che hanno rivelato queste spettacolari foreste di coralli bambù e habitat che includono specie carnivore.

Tra gli esemplari trovati anche una specie mai vista di Stella Marina, la Zoroaster fulgens e una specie ittica che si pensava abitasse solo i fondali del mare Adriatico, il Gobius kolombatovici.

Ma la preoccupazione nasce dai documenti della presenza dell'uomo: la spedizione ha potuto riscontrare gli ingenti effetti degli umani sulla vita marina.

Attrezzi da pesca persi o intenzionalmente abbandonati hanno causato diversi danni, come la morte di una tartaruga caretta con una lenza agganciata alla bocca, coralli millenari parzialmente uccisi da lenze impigliate e trappole e reti gettate via che continuano a catturare e distruggere animali marini.

Trovati anche molti rifiuti domestici tra cui toviglie in plastica e bottiglie di vetro e perfino pneumatici.

La spedizione di Oceana in ogni caso contribuirà a un già esistente progetto delle Isole Eolie, portato avanti dalla Blue Marine Foundation (BLUE) in collaborazione con il Fondo di conservazione delle Isole Eolie.

Il progetto vuole garantire la designazione dell’area marina protetta. I dati raccolti da Oceania saranno accuratamente analizzati infatti, con il solo scopo di sostenere la proposta di salvaguardia.
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