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Non ci credeva nessuno e invece: il Museo dei Motori di Palermo tra storia e curiosità

Un tempio della meccanica che ospita una vasta collezione di rarissimi e curiosi reperti, accumulati dal 1850 a oggi: compie dieci anni il Museo dei Motori di Palermo

  • 26 febbraio 2018

Uno dei cinque velivoli Fiat G.59 4B esistenti si trova al Museo dei Motori

Il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi: un vero tempio di storia che ospita all’interno del Sistema Museale dell’Università degli Studi di Palermo una vasta collezione di rarissimi reperti della meccanica e apparecchiature scientifiche dal 1850 a oggi.

Il Museo è stato ideato e realizzato dieci anni fa dal giovane ingegnere Giuseppe Genchi con il contributo di Beniamino Drago (all’epoca il capo tecnico dei laboratori di macchine), e del professore Riccardo Monastero.

È stato inaugurato il 25 febbraio 2011 a seguito di un imponente lavoro di ricerca e restauro degli elementi della collezione museale lì dove ancora ggi ha sede: al Dipartimento dell’Innovazione Industriale e Digitale di viale delle Scienze.

«Era il 2008 quando da studente, tra una lezione e l’altra, ammiravo con stupore e curiosità alcuni dei motori accatastati nello spazio attiguo ai laboratori dell’Università - racconta Giuseppe Genchi - spinto dalla mia curiosità e trovando casualmente la porta di ingresso aperta, riuscii ad entrare e trovai il signor Beniamino Drago, il quale gentilmente mi ha lasciato osservare i vari motori “vecchi” destinati, di li a breve, ad essere rottamati».
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«Fu così che giorni dopo mi sono offerto volontario per restaurare qualche pezzo, e da lì a breve capì che era necessario realizzare un adeguato spazio museale oltre al restauro dei vari pezzi».

Il Museo è oggi un vero e proprio tempo di storia e cultura meccanica e custodisce al suo interno numerose macchine, apparecchiature industriali, scientifiche e didattiche che sono state acquisite e impiegate nel tempo già a partire dalla seconda metà del diciannovesimo secolo.

Un patrimonio di grande valore, cultura e interesse per appassionati del settore e non, che descrive l’evoluzione fino ai giorni nostri della scienza e della tecnica nel campo delle macchine.

Diversi i pezzi in esposizione: spiccano tra questi, per rarità e pregio, motori a vapore della fine dell'Ottocento, numerosi motori automobilistici e aeronautici in dotazione a diversi velivoli, a partire dall’inizio del Novecento.

Ma l’attrazione di maggiore interesse per i visitatori del museo è il velivolo storico Fiat G.59 4B, simbolo per eccellenza della rinascita post-bellica dell’industria aeronautica italiana.

Costruito nel 1950, è stato utilizzato dalla Aeronautica Militare per l’addestramento avanzato e per il volo acrobatico. L'esemplare esposto in una particolare teca in vetro è uno dei soli cinque esemplari completi sopravvissuti, mantenuto in vita in perfette condizioni grazie al laboratorio di restauro di Unipa.

La bellezza e il grande vanto culturale del Museo di Viale delle Scienze negli anni non è di certo passata inosservata. Il 30 ottobre 2017 a palazzo delle Aquile il sindaco Leoluca Orlando ha conferito a Giuseppe Genchi il riconoscimento "Tessera Preziosa del Mosaico Palermo".

«Ero emozionato e onorato - ricorda Genchi - perché quando ho iniziato, dieci anni fa, con grande fatica, nessuno credeva in questo progetto ma immaginando quello che un giorno poteva diventare, l'ho portato avanti ugualmente e alla fine ha avuto anche dei riconoscimenti a livello internazionale».

Per l’importanza storica-tecnica e collezionistica della sua collezione di motori, infatti, il 31 maggio 2017 il Museo ha ricevuto - primo in Italia - il prestigioso riconoscimento internazionale Mechanical Engineerig Heritage Collection assegnato dall’American Society of Mechanical Engineers.

Giuseppe – attuale membro anche del Consiglio Scientifico del Sistema Museale di Ateneo e componente del Gruppo di Ricerca di Macchine e Meccanica Applicata - oltre a essere il fondatore e responsabile operativo del Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi è la vera anima e la vera macchina motrice di questo progetto: con pazienza e dedizione ha condotto personalmente il recupero ed il restauro degli oltre 300 reperti che costituiscono oggi la collezione museale.

«Ricordo ancora il mio stupore nel vedere motori rari ed importati tanto mal ridotti, smontati e fortemente arrugginiti - racconta - sapevo che in altri musei pezzi simili erano esposti con grandissima considerazione. Tuttavia pochi ne comprendevano il valore e pochissimi credevano che sarei riuscito a realizzare il Museo, alcuni non mi prendevano sul serio ed altri addirittura mi deridevano».

«Ma per me era diventata una sfida, prima di tutto con me stesso, che oggi posso finalmente dire di aver vinto con grande soddisfazione».

Il Museo è visitabile gratuitamente, previa prenotazione sul sito, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15.
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