STORIE
Non tutti i giovani lasciano la Sicilia per insoddisfazione: sfatiamo il mito del "fuggi fuggi"
Il coraggio, insieme alla curiosità, spingono i giovani del meridione ad esplorare un mondo che ormai sembra senza confini, che scelgono di partire e non di "fuggire"
Michele Napoli
Molti sono coloro i quali per spirito di avventura e per la voglia di sentirsi cittadini del mondo si sperimentano in contesti e realtà totalmente diversi da quelli di origine. Il coraggio, insieme alla curiosità, spingono i giovani ad esplorare un mondo che ormai sembra senza confini.
Aumenta, così, la voglia di conoscere, di arricchire il proprio bagaglio culturale e ampliare gli orizzonti vivendo e lavorando in ambienti che possano incentivare l’allontanamento dalla propria comfort zone.
Tutto ciò consapevoli del fatto che questo non sempre è un viaggio di sola andata ma si può tradurre in un ritorno finalizzato a migliorare la propria terra importando tutto ciò che si è imparato e si è visto con i propri occhi. Questo è lo spirito di molti ragazzi del meridione che, fieri delle loro origini e consapevoli delle grandi potenzialità della propria terra, desiderano contribuire alla crescita sociale ed economica del proprio paese.
Così la sua scelta è stata Milano dove ha proseguito il suo percorso di studi e ha iniziato a lavorare nel settore delle Risorse Umane. «Ho sempre avuto voglia di crescere personalmente e professionalmente e quindi ho preso la decisione di allontanarmi da tutti i miei affetti e la mia famiglia per ampliare le mie conoscenze» ha affermato Michele.
«Palermo ha un potenziale molto alto, è meravigliosa - ha aggiunto -, ed è per questo che finito questo percorso di esplorazione e di crescita, vorrei portare a Palermo ciò che ho imparato e che di innovativo ho visto applicato in altri contesti». «Così, magari, potrò realizzare uno dei miei sogni più grandi - ha proseguito-, ovvero aprire un’azienda che possa portare novità, modernità e aria fresca per un territorio, come quello siciliano, che ha bisogno di rinascere e di puntare nei giovani che spesso invece fuggono perchè schiacciati da un’impossibilità di realizzazione».
«Potrebbe essere un viaggio controcorrente - ha concluso -, dove tutti scappano verso terreni più fertili, ma a me piacciono le grandi sfide. Mi auguro di potermi voltare indietro tra qualche anno e poter dire “ce l’ho fatta nella mia terra”».
Ciò che accomuna l’animo di questi giovani che intraprendono queste avventure è l’amore per la propria terra, la voglia di mettersi sempre in gioco anche quando tutto sembra difficile.
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