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"Resistono" se le calpesti e le trovi anche in Sicilia: cosa sono le pietre d'inciampo

Nascondono tristi storie legate alla Shoah ma non tutti sanno di poterle trovare anche a Palermo e provincia, ecco dove sono state collocate e perché

Balarm
La redazione
  • 26 gennaio 2024

Pietre d'inciampo a Partinico

Piccoli blocchi quadrati di pietra, ricoperti di ottone lucente resistono al continuo calpestio dei passanti.

Chi si ferma a guardarli più da vicino riesce a scorgere un nome e tre date. Sono le pietre d'inciampo - Stolpersteine in tedesco - realizzate negli anni Novanta dall'artista tedesco Gunter Demning e collocate nei marciapiedi davanti le porte delle case nelle quali abitavano donne e uomini, deportati nei campi di sterminio nazisti.

Ne ricordano il nome, l'anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data di morte.

In Europa ne sono state installate già oltre 70.000, la prima a Colonia, in Germania, nel 1995, al fine di ricordare tutte le vittime del nazismo, perseguitate per religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali.

In Italia, le prime Pietre d'Inciampo furono posate a Roma nel 2010 e attualmente se ne trovano a Bolzano, Genova, L'Aquila, Livorno, Milano, Reggio Emilia, Siena, Torino, Venezia e a Palermo e in altre città siciliane.
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A Palermo per vederle bisogna andare nei pressi di via dei Cantieri e in via Turrisi Colonna, al civico 7. Le piccole targhe in ottone lucido raccontano le tristi vicende di chi nella storia più buia del Novecento ha perso la vita, mantenendo viva la memoria e il sacrificio di Liborio Baldanza e Maria Di Gesù, partigiani comunisti siciliani vittime del nazismo.


Baldanza, classe 1899, originario di Geraci Siculo, operaio ai Cantieri navali di Palermo, fu trucidato dai nazisti nella marcia della morte. Tra gli organizzatori di uno sciopero che durò ben otto giorni, venne arrestato la notte del 13 marzo del '44 davanti alla moglie e al figlio di soli otto anni.

Dalla questura di Milano venne poi trasferito alla caserma di Bergamo. Morirà di fame e di fatica il 3 aprile 1945 durante la marcia della morte tra Hinterbrul e Mauthausen.

In via Giuseppina Turrisi Colonna, la pietra d'inciampo posta sul marciapiedi ricorda invece la memoria della professoressa partigiana Maria Di Gesù. Antifascista, non lo ha mai nascosto ai suoi alunni di Pola, dove insegnò per alcuni anni. Per questo venne interrogata dalle SS e poi deportata ad Auschwitz.

Successivamente venne trasferita nel campo di concentramento di Ravensbrück, nel quale riuscì a sopravvivere per poi essere liberata dai sovietici il 30 aprile del 1945.

La lista delle pietre d'inciampo in Sicilia contiene l'elenco delle pietre poste per commemorare le vittime siciliane della persecuzione del regime nazista. La prima è stata collocata nell'Isola a Geraci Siculo il 7 aprile 2019.

A Caltanissetta se ne trovano sei. A Partinico invece ce ne sono sedici e si trovano nella piazza davanti al Monumento ai Caduti.

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