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Si potrà passeggiare e andare in bici sopra la diga: come sarà il "nuovo" porto di Catania

Una messa in sicurezza e restyling senza precedenti restituirà alla collettività entro il 2026 una struttura di sbarramento completamente rinnovata

Balarm
La redazione
  • 17 aprile 2024

La diga "paraonde" del porto di Catania si prepara ad avere un nuovo volto: sopra si potrà passeggiare e andare in bicicletta.

Sono stati consegnati nella sede dell'Autorità di sistema portuale i lavori di consolidamento, che dovrebbero concludersi in 870 giorni.

La struttura di sbarramento e di difesa servirà a evitare i pericoli provenienti dalle mareggiate, consentirà lo svolgimento in sicurezza delle attività portuali, di approdo e ormeggio.

«Abbiamo avviato una messa in sicurezza e restyling notevole e senza precedenti - spiega il presidente dell'Adsp, Francesco Di Sarcina - che restituirà alla collettività entro il 2026 un'opera completamente rinnovata».

La diga foranea risale a diversi anni fa, nel tempo erano stati fatti interventi, ma solo parziali e su alcuni tratti.

Per salvaguardare la sicurezza dei cittadini nell'ultimo anno l'Autorità portuale aveva dovuto interdire la libera fruizione del molo.
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L'appalto da 75 milioni di euro – finanziato con i fondi del Piano nazionale complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza – era stato aggiudicato a un raggruppamento di imprese composto da Consorzio Stabile Grandi Lavori, Cosedil e ECC.

Il progetto è stato approvato l'11 aprile scorso. L'affidamento prevede in particolare il posizionamento di circa 5mila massi ciclopici parallelepipedi, realizzati in calcestruzzo, che saranno posti all’esterno del muro paraonde.

L'obiettivo è ripristinare la sagoma della diga, così da evitare che le forti onde possano riversarsi dentro il porto, in modo da evitare danni al muro quando si verifica l'impatto con le onde.

Secondo il progetto la diga sarà alzata di circa un metro e mezzo, questo consentirà una maggiore sicurezza anche per le persone, «che potranno passeggiare a piedi e in bicicletta, potendo così fruire definitivamente del primo concreto passo di integrazione fra porto e città».
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