Trapani-Siracusa in 11 ore (e tre cambi): la folle situazione delle ferrovie al Sud
È uscito il dossier che ogni anno fotografa la situazione dei treni in Italia e il quadro siciliano è semplicemente penoso ma c'è di peggio: all'orizzonte nessun cambiamento
									
				È un'Italia spaccata a metà, con nove Regioni e le due Province autonome in cui i passeggeri sono aumentati e 10 in cui sono diminuiti o rimasti invariati.
Drammatica resta la situazione del numero di coloro che viaggiano sui treni in Sicilia, dove si è passati da 50.300 a 37.600 (dal 2009 ad oggi), in una Regione con 5 milioni di abitanti e grandi spostamenti pendolari.
La situazione è stata fotografata, come ogni anno, dal rapporto "Pendolaria 2018" (qui il dossier completo).
Al sud storicamente circolano meno treni, ma in questi anni sono diminuiti ancora per i tagli ai regionali e agli intercity.
Per fare un esempio, ogni giorno le corse dei treni regionali in tutta la Sicilia sono 428 contro le 2.396 della Lombardia.
Al Sud i treni sono più lenti, sia per problemi infrastrutturali sia perché circolano treni vecchi e non più adatti alla domanda di mobilità.
Muoversi da una città all’altra, su percorsi sia brevi che lunghi, obbliga a viaggi di ore e a dover scontare numerosi cambi obbligati anche solo per poche decine di chilometri di tragitto, mentre le coincidenze e i collegamenti intermodali rimangono un sogno.
Alcuni esempi? Ragusa e Palermo dove ormai solo tre collegamenti al giorno effettuano il percorso tutti con un cambio impiegando quasi 4 ore e mezza per arrivare a destinazione, in peggioramento rispetto alle 4 ore di due anni fa ed una situazione che rimane emblematica della condizione del trasporto ferroviario in questa regione.
Un caso estremo è quello per cui chi si sposta tra i due estremi dell’Isola ha solo tre possibilità per spostarsi da Siracusa a Trapani.
Il collegamento più “veloce” ci mette 11 ore e 10 minuti e con tre cambi.
Sono invece oltre 2,7 milioni coloro che ogni giorno prendono le metropolitane, presenti in sette città italiane (Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia e Catania), una crescita di 44mila passeggeri al giorno rispetto all’anno precedente.
Questo aumento è dovuto alla costante e consistente crescita di utenti sulle linee di metro di Milano, ed in parte agli aumenti verificatisi a Catania dove, grazie ai prolungamenti la metropolitana raggiunge finalmente il centro cittadino.
«Ancora una volta il rapporto Pendolaria - dichiara il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna – fotografa una situazione drammatica».
«Solo due i dati positivi, l’arrivo di nuovi treni e la metro di Catania. Ancora poco - spiega - Mentre il resto dell’Italia viaggia su rotaia, in Sicilia continuiamo a mortificare pendolari, passeggeri e turisti. Se vogliamo davvero cambiare il nostro stile di vita occorre investire sulle ferrovie. Sempre più persone, infatti, preferirebbero il treno all'auto o al pullman, ma in Sicilia la strada è ancora tutta in salita».
			
							Drammatica resta la situazione del numero di coloro che viaggiano sui treni in Sicilia, dove si è passati da 50.300 a 37.600 (dal 2009 ad oggi), in una Regione con 5 milioni di abitanti e grandi spostamenti pendolari.
La situazione è stata fotografata, come ogni anno, dal rapporto "Pendolaria 2018" (qui il dossier completo).
Al sud storicamente circolano meno treni, ma in questi anni sono diminuiti ancora per i tagli ai regionali e agli intercity.
Per fare un esempio, ogni giorno le corse dei treni regionali in tutta la Sicilia sono 428 contro le 2.396 della Lombardia.
Al Sud i treni sono più lenti, sia per problemi infrastrutturali sia perché circolano treni vecchi e non più adatti alla domanda di mobilità.
Muoversi da una città all’altra, su percorsi sia brevi che lunghi, obbliga a viaggi di ore e a dover scontare numerosi cambi obbligati anche solo per poche decine di chilometri di tragitto, mentre le coincidenze e i collegamenti intermodali rimangono un sogno.
Alcuni esempi? Ragusa e Palermo dove ormai solo tre collegamenti al giorno effettuano il percorso tutti con un cambio impiegando quasi 4 ore e mezza per arrivare a destinazione, in peggioramento rispetto alle 4 ore di due anni fa ed una situazione che rimane emblematica della condizione del trasporto ferroviario in questa regione.
Un caso estremo è quello per cui chi si sposta tra i due estremi dell’Isola ha solo tre possibilità per spostarsi da Siracusa a Trapani.
Il collegamento più “veloce” ci mette 11 ore e 10 minuti e con tre cambi.
Sono invece oltre 2,7 milioni coloro che ogni giorno prendono le metropolitane, presenti in sette città italiane (Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia e Catania), una crescita di 44mila passeggeri al giorno rispetto all’anno precedente.
Questo aumento è dovuto alla costante e consistente crescita di utenti sulle linee di metro di Milano, ed in parte agli aumenti verificatisi a Catania dove, grazie ai prolungamenti la metropolitana raggiunge finalmente il centro cittadino.
«Ancora una volta il rapporto Pendolaria - dichiara il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna – fotografa una situazione drammatica».
«Solo due i dati positivi, l’arrivo di nuovi treni e la metro di Catania. Ancora poco - spiega - Mentre il resto dell’Italia viaggia su rotaia, in Sicilia continuiamo a mortificare pendolari, passeggeri e turisti. Se vogliamo davvero cambiare il nostro stile di vita occorre investire sulle ferrovie. Sempre più persone, infatti, preferirebbero il treno all'auto o al pullman, ma in Sicilia la strada è ancora tutta in salita».
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