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Uno scherzo finito bene: Lo Stato Sociale produce la band palermitana I Giocattoli

Hanno iniziato registrando chiusi nei loro garage di Palermo e sono stati trovati da Lo Stato Sociale: la band indie bolognese ha deciso di produrre il loro nuovo disco

  • 27 febbraio 2018

La band "I Giocattoli" (foto: Desirèe Di Bella)

Sono nati per scherzo a Palermo, dopo un anno hanno un contratto con la Warner e il prossimo disco sarà prodotto dalla band indie Lo Stato Sociale.

I Giocattoli sono sbarcati su Youtube con alcuni singoli e adesso preparano un tour nazionale, che segue la pubblicazione del primo album in studio dal titolo "Machepretendi", in uscita ad aprile e registrato a Bologna negli studi de Lo Stato Sociale, per la produzione artistica di Hyppo (Keaton) e di Carota (Lo Stato Sociale).

I Giocattoli sono nati nel gennaio 2017 a Palermo e la loro formazione è composta da Duilio Scalici (voce, testi, chitarra acustica), Chiara Di Trapani (voce, cori e synth), Ernesto Mormile (chitarra elettrica) e Davide Casciolo (batteria e drummachine).

Il gruppo si è aggiudicato un contratto discografico con la Giungla Dischi dopo il successo del videocliop de "Il Ragno". Ma è con il singolo "Bill Murray", che anticipa l'uscita del primo album in studio dal titolo "Machepretendi", che il gruppo viene conosciuto in tutta Italia, con più di 140mila visualizzazioni su Youtube, l'inserimento nelle playlist dedicate alla musica indie di Spotify e il passaggio in rotazione in radio.
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Come racconta Duilio Scalici, cantante, paroliere e regista di gran parte della produzione de I Giocattoli, le registrazioni di "Machepretendi" (in uscita ad aprile) si sono svolte in un clima di collaborazione alla pari, con Carota e gli altri membri de Lo Stato Sociale nelle scelte che hanno portato al prodotto finito e a una collaborazione artistica gratificante e sicuramente fruttuosa.

«Siamo entrati in studio con la solita voglia di metterci in discussione fino all'ultimo. - racconta - Ogni volta che noi avevamo un'idea su qualcosa da migliorare o cambiare era bello scambiarsi opinioni senza che loro (i ragazzi de Lo Stato Sociale, ndr) si ponessero con superiorità, senza mai farci sentire piccoli, ma discutendo alla pari»

Dall'inizio della loro carriera, iniziata per gioco, a queste nuove prospettive, la mentalità non è mai cambiata: i quattro ragazzi de I Giocattoli rispettano profondamente le motivazioni che li hanno spinti a fare musica: «Ci piaceva il fatto che "play" in inglese significa sia giocare che suonare - dice Duilio sulla scelta del nome - e poi ci piace "l'ideologia" del giocattolo: educare divertendo. Un rapporto che si trova anche nella nostra musica, con testi malinconici nascosti da dinamiche strumentali scherzose»..

La caratteristica de I Giocattoli è proprio quella di continuare a vivere la musica come un gioco. Non che prendano la loro avventura musicale poco sul serio, ma quando la produzione delle canzoni, del tour, della registrazione si fonda su poche certezze, voglia di mettersi costantemente in discussione e di affidarsi prevelentemente alla creatività, il risultato è genuino, sincero.

Una nota forse amara è il fatto che la band venga ascoltata molto di più al nord rispetto che a Palermo: una cosa che porta i membri del gruppo a vivere il proprio successo come un fatto alienante e che, conclude Scalici, «Ci rattrista. È come se la città non avesse voglia di sostenere i suoi artisti, ma per noi Palermo è la città più bella del mondo».
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