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120 volte Teatro Massimo: grandi eventi per l'anniversario della Fondazione

Un concerto, una mostra e l’avvio di nuovi restauri per celebrare il doppio anniversario: 120 anni dall’inaugurazione e 20 anni dalla storica riapertura

Balarm
La redazione
  • 9 maggio 2017

Il palco reale del Teatro Massimo

Un nuovo, spazioso e moderno teatro d’opera era nei desideri della classe dirigente di Palermo già prima dell'Unità d'Italia. L'idea era di edificarlo a piazza Marina ma poi il teatro è stato elevato vicino Porta Maqueda partendo dalla prima pietra: posata il 12 gennaio 1875, anniversario della rivoluzione siciliana del 1848.

I lavori furono sospesi nel 1878 e ripresi nel 1890 nella speranza di inaugurare prima dell’Esposizione dell’anno dopo e, sempre affidati a Giovan Battista Filippo Basile, passarono al figlio Ernesto dopo la morte dell'architetto nel 1891. L’inaugurazione del terzo teatro più grande d'Europa allora fu il 16 maggio 1897 con il "Falstaff" di Giuseppe Verdi, un'opera mai eseguita a Palermo.

“L’Arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire” recita il fregio sul prospetto. Dei lavori di ristrutturazione imposero la chiusura del Teatro Massimo dal 1974 fino al 1997, quando il teatro viene riaperto con un concerto diretto nella prima parte da Franco Mannino e nella seconda parte da Claudio Abbado con i Berliner Philharmoniker.
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Dal "Falstaff" sono passati 120 anni esatti e la Fondazione intende celebrare l'anniversario in grande: nove opere, tre balletti, due progetti speciali, tredici concerti, un’importante e lunga tournée in Giappone.

A queste iniziative se ne aggiungono altre tre. La prima è il concerto del prossimo 12 maggio (alle 20.30): la stessa Sinfonia eseguita nel maggio del 1997 per celebrare la riapertura. La Seconda Sinfonia di Mahler, “Resurrezione”, sarà diretta dal direttore musicale del Teatro Massimo Gabriele Ferro e interpretata dal soprano Rachel Harnisch e il mezzosoprano Marianna Pizzolato. Il concerto sarà trasmesso gratis in diretta sul maxischermo in piazza e sulla web tv del teatro.

La seconda è la mostra di costumi di scena del Teatro Massimo “Artisti e artigiani di eccellenza” ideata e organizzata da Gloria Martellucci dell’associazione Amici del Teatro Massimo con la collaborazione della musicologa Anna Tedesco, che si inaugurerà nella Sala pompeiana giovedì 11 maggio alle 17.30. A essere esposta sarà una parte di quel giacimento di figurini e costumi che racconta la storia del teatro e l’eccellenza dei suoi sarti e dei suoi artisti.

La terza iniziativa è l’imponente progetto di restauro (che si farà rigorosamente a teatro aperto): 20 milioni di euro, finanziati in gran parte grazie al Patto con il Sud.

I cantieri stanno già per partire e si chiuderanno tra il 2021 e il 2023 ma il Teatro Massimo non chiuderà nemmeno un solo giorno. Oggetto del restauro stucchi e affreschi, ma anche l'allestimento di impianti tecnologici, il recupero dei manti di copertura in foglia di rame della cupola e del palcoscenico.

L’intervento più consistente (quasi 6 milion di euro) è quello tecnologico. I vecchi impianti obsoleti verranno rimossi per realizzare la nuova centrale tecnologica ipogea con cabina di trasformazione, il gruppo di continuità, il data center, la centrale termica.

Secondo intervento per volume di spesa (quasi 5 milioni di euro) è il restauro conservativo del cassettonato a stucco del pronao, delle decorazioni del foyer, delle decorazioni della Sala degli Specchi, delle decorazioni lignee della Sala Grande. Le decorazioni pittoriche e gli stucchi della Sala degli Stemmi, della Sala pompeiana e del corridoio del piano nobile partiranno a febbraio 2018 (circa 3 milioni).

Oltre 4 milioni e 400 mila euro saranno investiti nel recupero architettonico e funzionale degli ambienti di sottotetto che circondano la Sala Grande e il potenziamento degli spazi destinati a servizio culturale del Teatro: fa parte di questo progetto il recupero delle due scale storiche che partirà tra pochi giorni.

La manutenzione delle cornici e dei rivestimenti di ardesia sommitali della facciate e il restauro delle parti del pavimento lapideo degradato (123 mila euro) e il restauro della cancellata metallica che delimita il parterre del Teatro (95 mila euro) sono interventi di "minore entità".
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