1980-2016: Palermo rende omaggio all'arte di Giusto Sucato con una mostra a Palazzo Sant'Elia
Opera di Giusto Sucato (part.)
Giusto Sucato (Palermo, 1951 - 2016) ha realizzato le sue opere manipolando oggetti in disuso riciclando alla rinfusa in un caleidoscopio di colori, in perfetto equilibrio tra scultura primitiva, pittura e messaggio concettuale; un'arte che esalta le doti intellettive e manuali di questo artista che ha fagocitato esperienze del passato, rielaborandole in modo originale e interpretativo.
Un'antologia di sue opere realizzate dal 1980 al 2016 a cura di Nicolò D'Alessandro, è esposta nel Palazzo Sant'Elia in via Maqueda 81, a Palermo, fruibile fino al 28 febbraio 2020.
«Sucato si muove in una concezione dell'arte che non è finalizzata in termini mercantili o di carriera, ma è in se stessa una gioia dello spirito e diventa necessariamente lo scopo ultimo della sua esistenza - spiega il curatore -. Sia che si tratti di oggetti strappati alla quotidianità, le pitture, le tavole, sia che si tratti degli assemblaggi in ferro o in legno, i libri, gli oggetti vari portatori di contenuti, di storie, di narrazioni, di forma; tutti hanno origine dalla sua visionarietà e appartengono sempre ad una dimensione ancestrale».
Autodidatta, la sua opera semplice e povera viene dalla terra e dal duro lavoro dell'uomo. Il suo modello culturale è "Godranopoli" un vero e proprio museo agreste, che lo stesso artista per lunghi anni e con le sue opere ha contribuito a realizzare insieme al suo grande amico e compagno Francesco Carbone, un intellettuale tra i maggiori esponenti del mondo culturale siciliano, che ha sperimentato con lui una metodologia di aggregazione sul piano storico e artistico, un esempio riuscito che a tuttoggi è possibile visitare (il museo di Godranopoli si trova nel paese di Godrano in provincia di Palermo).
Sin dai primi anni Settanta ha esposto in mostre personali e collettive e in rassegne d'arte di carattere nazionale ed internazionale. È inoltre stato presente alle più importanti manifestazioni d'arte che privilegiano il libro oggetto come espressione visiva.
Un'antologia di sue opere realizzate dal 1980 al 2016 a cura di Nicolò D'Alessandro, è esposta nel Palazzo Sant'Elia in via Maqueda 81, a Palermo, fruibile fino al 28 febbraio 2020.
«Sucato si muove in una concezione dell'arte che non è finalizzata in termini mercantili o di carriera, ma è in se stessa una gioia dello spirito e diventa necessariamente lo scopo ultimo della sua esistenza - spiega il curatore -. Sia che si tratti di oggetti strappati alla quotidianità, le pitture, le tavole, sia che si tratti degli assemblaggi in ferro o in legno, i libri, gli oggetti vari portatori di contenuti, di storie, di narrazioni, di forma; tutti hanno origine dalla sua visionarietà e appartengono sempre ad una dimensione ancestrale».
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Il mondo artistico di Sucato attrae per l'imprevedibilità dell'oggetto finito, frutto di assemblaggi di materiali i più disparati che, ad una normale osservazione, appaiono oggetti banali, non sollecitanti alcuna curiosità; pezzi di ferro informi, pezzi di legno anonimi, lamiere incrostate di ruggine, chiodi, fregi lignei o metallici. Autodidatta, la sua opera semplice e povera viene dalla terra e dal duro lavoro dell'uomo. Il suo modello culturale è "Godranopoli" un vero e proprio museo agreste, che lo stesso artista per lunghi anni e con le sue opere ha contribuito a realizzare insieme al suo grande amico e compagno Francesco Carbone, un intellettuale tra i maggiori esponenti del mondo culturale siciliano, che ha sperimentato con lui una metodologia di aggregazione sul piano storico e artistico, un esempio riuscito che a tuttoggi è possibile visitare (il museo di Godranopoli si trova nel paese di Godrano in provincia di Palermo).
Sin dai primi anni Settanta ha esposto in mostre personali e collettive e in rassegne d'arte di carattere nazionale ed internazionale. È inoltre stato presente alle più importanti manifestazioni d'arte che privilegiano il libro oggetto come espressione visiva.
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