Affreschi, vetrate e ceramiche nell’ex fabbrica di mobili: visite al Palazzo Petyx di Palermo

Palazzo Petyx a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner. Meravigliose vetrate piombate, pavimentidi pregiata ceramica, stucchi in stile rococò, suggestioni veneziane nel soffitto a cassettoni verde e oro.
Progettato dall’architetto torinese Giacomo Nicolai nel 1906, per conto dei Dagnino, storica famiglia di pasticceri palermitani, Palazzo Petyx ospitava inizialmente una fabbrica di mobili con più di sessanta operai. Fu poi acquistato dalla signora Teresa Anfossi, che però lo rivendette, nel 1921, ai coniugi Petyx.
I nuovi proprietari trasformarono l’edificio in una prestigiosa residenza, frequentata dalla migliore borghesia del tempo.
Il fiore all’occhiello del Palazzo, tornato agli antichi splendori nel 2005 grazie a un attento restauro voluto dalla Banca Popolare Sant’Angelo (che ha qui la sua sede istituzionale), è il grande salone di rappresentanza. Splendidi anche il prospetto in stile Liberty e il terrazzo.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner. Meravigliose vetrate piombate, pavimentidi pregiata ceramica, stucchi in stile rococò, suggestioni veneziane nel soffitto a cassettoni verde e oro.
Progettato dall’architetto torinese Giacomo Nicolai nel 1906, per conto dei Dagnino, storica famiglia di pasticceri palermitani, Palazzo Petyx ospitava inizialmente una fabbrica di mobili con più di sessanta operai. Fu poi acquistato dalla signora Teresa Anfossi, che però lo rivendette, nel 1921, ai coniugi Petyx.
I nuovi proprietari trasformarono l’edificio in una prestigiosa residenza, frequentata dalla migliore borghesia del tempo.
Il fiore all’occhiello del Palazzo, tornato agli antichi splendori nel 2005 grazie a un attento restauro voluto dalla Banca Popolare Sant’Angelo (che ha qui la sua sede istituzionale), è il grande salone di rappresentanza. Splendidi anche il prospetto in stile Liberty e il terrazzo.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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