Alla scoperta della chiesa di Santa Maria dell'Itria di Ragusa, l'antico complesso dei Cavalieri di Malta
La chiesa di Santa Maria dell'Itria di Ragusa
Cortili segreti, dimore aristocratiche, chiese spettacolari. E perfino l’antico circolo di conversazione riservato solo agli aristocratici. Una città che si svela in venticinque tappe-gioiello, per la seconda edizione de "Le Vie dei Tesori" a Ragusa, che si svolge nei tre weekend dal 4 al 20 ottobre.
La chiesa dell’Itria è strettamente legata alla presenza a Ragusa dell’Ordine Gerosolimitano di San Giovanni.
I Cavalieri di Malta, infatti, la gestivano insieme a un ospedale dipendente dalla commenda di Modica. Fuori e dentro, è ancora visibile la croce a otto punte, simbolo del potente ordine cavalleresco.
Tra le opere d’arte custodite, spiccano un prezioso quadro che raffigura San Giovanni Battista e San Giuliano, attribuito al famoso pittore Mattia Preti, e la pala d’altare settecentesca con una veduta de La Valletta.
All’interno della sacrestia si conserva un pilastro ottagonale medievale, traccia dell’antica chiesa trecentesca, poi ricostruita nel 1740 e arricchita con magnifici altari rococò, opere della celebre famiglia di lapicidi Cultrera.
A Ragusa sono più di 20 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
La chiesa dell’Itria è strettamente legata alla presenza a Ragusa dell’Ordine Gerosolimitano di San Giovanni.
I Cavalieri di Malta, infatti, la gestivano insieme a un ospedale dipendente dalla commenda di Modica. Fuori e dentro, è ancora visibile la croce a otto punte, simbolo del potente ordine cavalleresco.
Tra le opere d’arte custodite, spiccano un prezioso quadro che raffigura San Giovanni Battista e San Giuliano, attribuito al famoso pittore Mattia Preti, e la pala d’altare settecentesca con una veduta de La Valletta.
All’interno della sacrestia si conserva un pilastro ottagonale medievale, traccia dell’antica chiesa trecentesca, poi ricostruita nel 1740 e arricchita con magnifici altari rococò, opere della celebre famiglia di lapicidi Cultrera.
A Ragusa sono più di 20 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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