Alla scoperta della Torre di Sant'Antonio Abate a Palermo, la torre civica voluta dai Chiaromonte
Torre di Sant'Antonio Abate di Palermo (foto di Igor Petyx)
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
La Torre civica di Sant’Antonio Abate è stata restituita da pochissimo alla città: salirvi significa dominare dall’alto l’intero Mandamento della Loggia e il brulicante mercato della Vucciria. Edificata su i resti della torre di avvistamento Pharat (di origine araba), fu voluta nel 1302, da Giovanni e Manfredi Chiaromonte, grandi devoti di sant’Antonio Abate, i cui stemmi sono ancora visibili sul prospetto.
Completata nel 1313, restaurata nel 1595 quando per problemi statici venne accorciata. Dopo quasi trent’anni di chiusura a causa di alcuni restauri e di aperture spot, ha riaperto le porte la chiesa e, pochi mesi dopo, anche la torre è stata resa accessibile al pubblico: è ancora visibile (ma non più funzionante) il campanone della città (detto “Pretoria”) con cui il Senato adunava i cittadini.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 40 minuti e non è accessibile ai disabili.
La Torre civica di Sant’Antonio Abate è stata restituita da pochissimo alla città: salirvi significa dominare dall’alto l’intero Mandamento della Loggia e il brulicante mercato della Vucciria. Edificata su i resti della torre di avvistamento Pharat (di origine araba), fu voluta nel 1302, da Giovanni e Manfredi Chiaromonte, grandi devoti di sant’Antonio Abate, i cui stemmi sono ancora visibili sul prospetto.
Completata nel 1313, restaurata nel 1595 quando per problemi statici venne accorciata. Dopo quasi trent’anni di chiusura a causa di alcuni restauri e di aperture spot, ha riaperto le porte la chiesa e, pochi mesi dopo, anche la torre è stata resa accessibile al pubblico: è ancora visibile (ma non più funzionante) il campanone della città (detto “Pretoria”) con cui il Senato adunava i cittadini.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 40 minuti e non è accessibile ai disabili.
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