Apre alle visite Palazzo Alliata di Villafranca a Palermo, sfarzosa dimora di principi e principesse
Palazzo Alliata di Villafranca a Palermo
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
A Palazzo Alliata di Villafranca la magnificenza è al di là di ogni immaginazione. Entrare in questo palazzo è come fare un salto nei fasti del Settecento palermitano. Si rimane subito abbagliati da affreschi, stucchi, maioliche, mobili, arredi, collezioni d’arte.
Sorto sui resti di due edifici di proprietà di don Aloisio Beccadelli di Bologna, Palazzo Alliata fu realizzato a metà del XVII secolo, a opera di Francesco Alliata e Lanza, settimo barone, terzo principe di Villafranca e duca di Sala di Paruta, ma dopo il terremoto del 1751 fu completamente ristrutturato. Nel cantiere vi lavorarono, tra gli altri, l’architetto Giovanni Battista Vaccarini, stuccatori di scuola serpottiana e il pittore Gaspare Serenario.
Il palazzo custodisce una collezione di opere di notevole pregio storico e artistico, come la “Crocifissione” di Antoon Van Dyck, due grandi tele di Matthias Stom e due di Pietro D’Asaro. Si visiteranno i quattro saloni di rappresentanza del primo piano.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
A Palazzo Alliata di Villafranca la magnificenza è al di là di ogni immaginazione. Entrare in questo palazzo è come fare un salto nei fasti del Settecento palermitano. Si rimane subito abbagliati da affreschi, stucchi, maioliche, mobili, arredi, collezioni d’arte.
Sorto sui resti di due edifici di proprietà di don Aloisio Beccadelli di Bologna, Palazzo Alliata fu realizzato a metà del XVII secolo, a opera di Francesco Alliata e Lanza, settimo barone, terzo principe di Villafranca e duca di Sala di Paruta, ma dopo il terremoto del 1751 fu completamente ristrutturato. Nel cantiere vi lavorarono, tra gli altri, l’architetto Giovanni Battista Vaccarini, stuccatori di scuola serpottiana e il pittore Gaspare Serenario.
Il palazzo custodisce una collezione di opere di notevole pregio storico e artistico, come la “Crocifissione” di Antoon Van Dyck, due grandi tele di Matthias Stom e due di Pietro D’Asaro. Si visiteranno i quattro saloni di rappresentanza del primo piano.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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