"Art in the bin": recupero e riuso creativo dei materiali di scarto nelle opere di 22 artisti internazionali

Particolare dell'opera di Tina Sgrò visibile alla mostra
In ottemperanza dell'ultimo DPCM del 3 novembre 2020 del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Salute, relativo alle “Misure urgenti per il contenimento del contagio da COVID-19 sull’intero territorio nazionale”, e a tutela della salute degli spettatori, vengono sospese le iniziative culturali fino a nuovi provvedimenti.
"Art in the bin" è la mostra allestita nelle sale della Galleria di Palazzo Nicolaci fino al 14 novembre, promossa da Altera Domus con il patrocinio del Comune di Noto, e curata da Paola Ruffino, con il coordinamento tecnico dell'artista Franco Paternostro e la collaborazione del giornalista Paolo De Chiara.
L'esposizione riunisce 22 artisti di respiro internazionale in un percorso virtuoso del riciclo, che accompagnano il visitatore in un viaggio immaginifico nella metamorfosi dello scarto, del rifiuto, da cui prendono ispirazione dando vita a nuove e molteplici espressioni estetiche.
"Art in the Bin" coniuga esperienza estetica, creatività e ricerca, e rilancia una riflessione sulla difesa dell'ambiente e sull'arte della rigenerazione come linguaggio espressivo capace di scuotere le coscienze e aprire la mente verso il cambiamento, che nel mondo dell’arte contemporanea parte dall’assunto che nulla è scarto, tutto si trasforma, acquista nuovo valore e nuova identità.
Di fama internazionale, sono: Dario Agrimi, che con le sue opere spazia dalla pittura all'installazione, prediligendo anche il campo fotografico, scultoreo e video; Alessandro Cadamuro e le sue coniugazioni tra segno, suono, trasparenza e luce; Federica Cipriani e le sue tele realizzate con carte regalo, veline e chiodi; Luigi Citarella, che dall'argilla modellata, al marmo scolpito fino alle resine laccate, crea nature morte dal forte impatto emotivo; Pietro D’Angelo, e i suoi materiali insoliti, come graffette, viti e puntine da disegno; Antonio Delli Carri, con le sue sculture-agglomerato, in stampa 3D, in plastica e resine; Demetrio Giuffré, che come mezzo espressivo utilizza il silicone combinato ai colori.
E ancora: Paolo Greco e le sue opere diventate espressione di un vissuto e di un riuso emotivo ed intellettuale, nella dimensione dell'assemblaggio compositivo e della rielaborazione e interpretazione materica; Paolo Mezzadri, che nel suo laboratorio prova, sperimenta, incontra ed attraversa elementi concreti con elementi assolutamente visionari; Sabrina Milazzo, con le sue tele in olio di lino che ritraggono paesaggi suggestivi; Giuseppe Negro, con la sua vocazione al recupero, rilettura e rivisitazione del passato che costituiscono gli elementi fondanti della sua ricerca; Alessandro Padovan, con la sua Screw Art, che utilizza viti autofilettanti e pittura acrilica su pannello che creano un effetto tridimensionale in un’opera scultorea e
pittorica contemporanea.
Hannu Palosuo, l'artista finlandese erge a protagonista dei dipinti la quotidianità; Franco Paternostro, poliedrico, spontaneo, indagatore del bello; Gianmarco Pulimeni, la sua pittura è surrealista, sensibile e umanista e con mano sapiente getta un'ombra molto lunga sul mondo interiore; Luisa Russo, nella cui arte convive il miracolo della pacifica coesistenza
delle ragioni del cuore e quelle dell’intelligenza; Ignazio Schifano, le cui tecniche sono legate al restauro; Tina Sgrò che espone due tele di grande impatto; Marco Solzi, osservatore della luce in tutte le sue forme, dipinge antichi lampadari su grandi tele di iuta, finiti per diventare tra le più intriganti opere del panorama emergente italiano; Generoso Spagnuolo, con un proprio linguaggio postespressionista, spesso minimalista e parametrico, fondato sia sulla pittura che sulla scultura; Fiorenzo Zaffina, con le sue sculture realizzate con materiali di scarto, lattine cassette VHS, plexiglas, perfino tubi idraulici. E poi, c’è l'emergente Federico Nocera.
"Art in the bin" è la mostra allestita nelle sale della Galleria di Palazzo Nicolaci fino al 14 novembre, promossa da Altera Domus con il patrocinio del Comune di Noto, e curata da Paola Ruffino, con il coordinamento tecnico dell'artista Franco Paternostro e la collaborazione del giornalista Paolo De Chiara.
L'esposizione riunisce 22 artisti di respiro internazionale in un percorso virtuoso del riciclo, che accompagnano il visitatore in un viaggio immaginifico nella metamorfosi dello scarto, del rifiuto, da cui prendono ispirazione dando vita a nuove e molteplici espressioni estetiche.
"Art in the Bin" coniuga esperienza estetica, creatività e ricerca, e rilancia una riflessione sulla difesa dell'ambiente e sull'arte della rigenerazione come linguaggio espressivo capace di scuotere le coscienze e aprire la mente verso il cambiamento, che nel mondo dell’arte contemporanea parte dall’assunto che nulla è scarto, tutto si trasforma, acquista nuovo valore e nuova identità.
Di fama internazionale, sono: Dario Agrimi, che con le sue opere spazia dalla pittura all'installazione, prediligendo anche il campo fotografico, scultoreo e video; Alessandro Cadamuro e le sue coniugazioni tra segno, suono, trasparenza e luce; Federica Cipriani e le sue tele realizzate con carte regalo, veline e chiodi; Luigi Citarella, che dall'argilla modellata, al marmo scolpito fino alle resine laccate, crea nature morte dal forte impatto emotivo; Pietro D’Angelo, e i suoi materiali insoliti, come graffette, viti e puntine da disegno; Antonio Delli Carri, con le sue sculture-agglomerato, in stampa 3D, in plastica e resine; Demetrio Giuffré, che come mezzo espressivo utilizza il silicone combinato ai colori.
E ancora: Paolo Greco e le sue opere diventate espressione di un vissuto e di un riuso emotivo ed intellettuale, nella dimensione dell'assemblaggio compositivo e della rielaborazione e interpretazione materica; Paolo Mezzadri, che nel suo laboratorio prova, sperimenta, incontra ed attraversa elementi concreti con elementi assolutamente visionari; Sabrina Milazzo, con le sue tele in olio di lino che ritraggono paesaggi suggestivi; Giuseppe Negro, con la sua vocazione al recupero, rilettura e rivisitazione del passato che costituiscono gli elementi fondanti della sua ricerca; Alessandro Padovan, con la sua Screw Art, che utilizza viti autofilettanti e pittura acrilica su pannello che creano un effetto tridimensionale in un’opera scultorea e
pittorica contemporanea.
Hannu Palosuo, l'artista finlandese erge a protagonista dei dipinti la quotidianità; Franco Paternostro, poliedrico, spontaneo, indagatore del bello; Gianmarco Pulimeni, la sua pittura è surrealista, sensibile e umanista e con mano sapiente getta un'ombra molto lunga sul mondo interiore; Luisa Russo, nella cui arte convive il miracolo della pacifica coesistenza
delle ragioni del cuore e quelle dell’intelligenza; Ignazio Schifano, le cui tecniche sono legate al restauro; Tina Sgrò che espone due tele di grande impatto; Marco Solzi, osservatore della luce in tutte le sue forme, dipinge antichi lampadari su grandi tele di iuta, finiti per diventare tra le più intriganti opere del panorama emergente italiano; Generoso Spagnuolo, con un proprio linguaggio postespressionista, spesso minimalista e parametrico, fondato sia sulla pittura che sulla scultura; Fiorenzo Zaffina, con le sue sculture realizzate con materiali di scarto, lattine cassette VHS, plexiglas, perfino tubi idraulici. E poi, c’è l'emergente Federico Nocera.
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