Arte popolare a San Biagio Platani: torna l'affascinante rito degli "Archi di Pasqua"
Una immagine dagli "Archi di Pasqua" del 2023
I tavoli di lavoro delle maestranze sono colmi di disegni, bozzetti e prototipi delle architetture che da domenica 31 marzo trionfano per le strade di San Biagio Platani, piccolo paese della provincia agrigentina.
Si tratta di capolavori di arte effimera realizzati in occasione degli "Archi di Pasqua", un percorso creativo godibile da tutti che unisce sapere artigiano, mito, tradizione religiosa e spirito contemporaneo.
Gli spazi sono aperti ogni giorno alle visite di turisti e curiosi richiamati ogni anno dal desiderio di scoprire l'unico esempio di arte popolare collettiva in Sicilia e garantirsi un'offerta esperienziale veicolata dagli abitanti del luogo, capaci di condurre tra pistacchieti e laboratori d'arte, esplorazioni in natura, musei del sapere artigiano locale e degustazioni di produzioni a chilometro zero.
Domenica 31 marzo l'inaugurazione della suggestiva manifestazione legata alla celebrazione della Pasqua che affonda le sue radici nel XVIII secolo, e ha come fulcro lo svelamento delle imponenti architetture effimere, realizzate con materiali naturali e collocate lungo il corso principale del piccolo comune di 3000 abitanti.
Dalla mattina del giorno di Pasqua si compie, per un intero mese, il prodigio della rivitalizzazione di un paese di appena 3000 anime, con l'arrivo di migliaia di visitatori: un'inversione di tendenza che seppur temporanea gode di ampie ricadute sul benessere dell'economia locale per una comunità che fa della propria storia e tradizione il vessillo della propria identità.
Si tratta di capolavori di arte effimera realizzati in occasione degli "Archi di Pasqua", un percorso creativo godibile da tutti che unisce sapere artigiano, mito, tradizione religiosa e spirito contemporaneo.
Gli spazi sono aperti ogni giorno alle visite di turisti e curiosi richiamati ogni anno dal desiderio di scoprire l'unico esempio di arte popolare collettiva in Sicilia e garantirsi un'offerta esperienziale veicolata dagli abitanti del luogo, capaci di condurre tra pistacchieti e laboratori d'arte, esplorazioni in natura, musei del sapere artigiano locale e degustazioni di produzioni a chilometro zero.
Domenica 31 marzo l'inaugurazione della suggestiva manifestazione legata alla celebrazione della Pasqua che affonda le sue radici nel XVIII secolo, e ha come fulcro lo svelamento delle imponenti architetture effimere, realizzate con materiali naturali e collocate lungo il corso principale del piccolo comune di 3000 abitanti.
Dalla mattina del giorno di Pasqua si compie, per un intero mese, il prodigio della rivitalizzazione di un paese di appena 3000 anime, con l'arrivo di migliaia di visitatori: un'inversione di tendenza che seppur temporanea gode di ampie ricadute sul benessere dell'economia locale per una comunità che fa della propria storia e tradizione il vessillo della propria identità.
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