"Astrazioni e parole dipinte": la mostra pittorica di Marzia Calì e Ivana Urso a Bagheria
Frammento di un'opera di Ivana Urso
Astrazioni e parole dipinte, la mostra di pittura di Marzia Calì e Ivana Urso, è (finalmente) aperta ai visitatori da sabato 16 ottobre fino al 31, dalle ore 17.00 alle 20.00, presso il Centro d’arte e Cultura “Piero Montana” di Bagheria. L'ingresso è libero ma è obbligatorio prenotarsi.
Sebbene le due artiste, tranne il talento pittorico, abbiano poco in comune vengono proposte insieme volendo in questa mostra rimarcare una sorta di implicito rapporto tra nuova astrazione e scittura asemica.
Infatti le opere della Calì sono sostanzialmente astratte mentre quelle della Urso sempre nell’ambito dell’astrazione si cimentano nella scrittura asemantica. Ma proprio del loro comune universo femminile è una fertile creatività artistica.
La pittrice Marzia Calì infatti pur riferendosi a precedenti esperienze e tecniche pittoriche avanguardiste tende a svincolarsi nei suoi dipinti più personali da esse dando luogo a una astrazione in cui le campiture di bianco hanno una estensione preponderante.
In tali campiture il nero e il rosso sono i colori che più si stagliano diventando quasi una costante su uno sfondo che sembra voluto per farli risaltare.
Diversamente Ivana Urso coniuga nelle sue opere con l’astrazione una sorta di scrittura asemica. Infatti le sue parole dipinte sono solo segni asemici, mancanti cioè dell’intrinseco rapporto tra significanti e significati.
Queste “parole dipinte” alludono dunque a un mettere in opera con disinvoltura, leggerezza e spontaneità una scrittura, che si libera però dal peso, dalla materialità del senso, del significato.
Sebbene le due artiste, tranne il talento pittorico, abbiano poco in comune vengono proposte insieme volendo in questa mostra rimarcare una sorta di implicito rapporto tra nuova astrazione e scittura asemica.
Infatti le opere della Calì sono sostanzialmente astratte mentre quelle della Urso sempre nell’ambito dell’astrazione si cimentano nella scrittura asemantica. Ma proprio del loro comune universo femminile è una fertile creatività artistica.
La pittrice Marzia Calì infatti pur riferendosi a precedenti esperienze e tecniche pittoriche avanguardiste tende a svincolarsi nei suoi dipinti più personali da esse dando luogo a una astrazione in cui le campiture di bianco hanno una estensione preponderante.
In tali campiture il nero e il rosso sono i colori che più si stagliano diventando quasi una costante su uno sfondo che sembra voluto per farli risaltare.
Diversamente Ivana Urso coniuga nelle sue opere con l’astrazione una sorta di scrittura asemica. Infatti le sue parole dipinte sono solo segni asemici, mancanti cioè dell’intrinseco rapporto tra significanti e significati.
Queste “parole dipinte” alludono dunque a un mettere in opera con disinvoltura, leggerezza e spontaneità una scrittura, che si libera però dal peso, dalla materialità del senso, del significato.
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