Borremans e le cornici barocche tra le bancarelle del Capo: visita alla Chiesa dei Quaranta Martiri alla Guilla

La volta della Chiesa dei Santissimi Quaranta Martiri alla Guilla di Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Nell’omonima piazzetta del Capo si trova una chiesa barocca che risale al 1605. Fu voluta da alcune famiglie di nobili pisani, residenti da lungo tempo a Palermo. Deve il suo nome al sacrificio dei quaranta soldati di una legione romana, morti in una palude gelata nel 320 dopo Cristo, sotto l’imperatore Licinio, nella città armena di Sebaste.
Il prospetto, realizzato in tufo, ha un portale dal sobrio disegno, sul quale campeggia lo stemma civico di Pisa, coppie di finestre a edicola e un timpano triangolare. L’interno, rimaneggiato nel 1725, svela le preziose decorazioni a fresco del celebre pittore fiammingo Guglielmo Borremans e le cornici a finto stucco ideate dall’architetto Gaetano Lazzara.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Nell’omonima piazzetta del Capo si trova una chiesa barocca che risale al 1605. Fu voluta da alcune famiglie di nobili pisani, residenti da lungo tempo a Palermo. Deve il suo nome al sacrificio dei quaranta soldati di una legione romana, morti in una palude gelata nel 320 dopo Cristo, sotto l’imperatore Licinio, nella città armena di Sebaste.
Il prospetto, realizzato in tufo, ha un portale dal sobrio disegno, sul quale campeggia lo stemma civico di Pisa, coppie di finestre a edicola e un timpano triangolare. L’interno, rimaneggiato nel 1725, svela le preziose decorazioni a fresco del celebre pittore fiammingo Guglielmo Borremans e le cornici a finto stucco ideate dall’architetto Gaetano Lazzara.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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