Bufalino la chiamava "Isolitudine": lo spettacolo in scena al Teatro Atlante di Palermo

Preziosa Salatino
L'Isolitudine è quella condizione esistenziale contraddittoria che unisce senso di appartenenza e di isolamento, propria di chi è nato in un’isola.
Il termine venne coniato da uno dei più illustri scrittori siciliani, Gesualdo Bufalino, che intendeva in questo modo evidenziare l’ambivalenza di chi è nato in questa terra: "Da una parte ci sentiamo rassicurati dal mare che ci avvolge come un ventre materno, dall’altra amputati di ciò da cui siamo esclusi".
E proprio "Isolitudine" è il titolo scelto per lo spettacolo che va in scena giovedì 29 dicembre, alle 19.30, al Teatro Atlante di Palermo.
Sul palco Preziosa Salatino insieme al Quartetto Areasud (Franco Barbanera – flauti di canna, gajda e clarinetto, Giampiero Cannata – basso e mandola, Maurizio Cuzzocrea – voce, chitarra battente, lira, scacciapensieri e bendir, Mario Gulisano – scacciapensieri, cajon, tamburelli, bodhran e bendir). Ha collaborato alla messa in scena Emilio Ajovalasit.
La condizione di isolamento è stata particolarmente accentuata dalla recente emergenza sanitaria, con conseguenze emotive ancora non del tutto elaborate.
Questo spettacolo parla di Isole geografiche e metaforiche. Protagonista una bambina assai curiosa, per la quale il mondo intero coincide col perimetro di terra su cui è nata.
Saranno gli incontri con altri bambini e le pazienti spiegazioni della mamma ad aprirle gli orizzonti. Partendo da un’accurata ricerca letteraria e musicale su quanti hanno affrontato questo tema, "Isolitudine" fonde parola e musica, vocalità e suono, creando atmosfere suggestive e variegate capaci di accompagnare lo spettatore in un viaggio onirico.
La scelta di repertori musicali, di tradizionali orale e di nuova composizione, e di suoni appartenenti alle culture mediterranee e al percorso di ricerca sonora del Quartetto Areasud, rappresenta la risposta in musica alle millenarie sollecitazioni artistiche e culturali che si concentrano nell’isola.
Il termine venne coniato da uno dei più illustri scrittori siciliani, Gesualdo Bufalino, che intendeva in questo modo evidenziare l’ambivalenza di chi è nato in questa terra: "Da una parte ci sentiamo rassicurati dal mare che ci avvolge come un ventre materno, dall’altra amputati di ciò da cui siamo esclusi".
E proprio "Isolitudine" è il titolo scelto per lo spettacolo che va in scena giovedì 29 dicembre, alle 19.30, al Teatro Atlante di Palermo.
Sul palco Preziosa Salatino insieme al Quartetto Areasud (Franco Barbanera – flauti di canna, gajda e clarinetto, Giampiero Cannata – basso e mandola, Maurizio Cuzzocrea – voce, chitarra battente, lira, scacciapensieri e bendir, Mario Gulisano – scacciapensieri, cajon, tamburelli, bodhran e bendir). Ha collaborato alla messa in scena Emilio Ajovalasit.
La condizione di isolamento è stata particolarmente accentuata dalla recente emergenza sanitaria, con conseguenze emotive ancora non del tutto elaborate.
Questo spettacolo parla di Isole geografiche e metaforiche. Protagonista una bambina assai curiosa, per la quale il mondo intero coincide col perimetro di terra su cui è nata.
Saranno gli incontri con altri bambini e le pazienti spiegazioni della mamma ad aprirle gli orizzonti. Partendo da un’accurata ricerca letteraria e musicale su quanti hanno affrontato questo tema, "Isolitudine" fonde parola e musica, vocalità e suono, creando atmosfere suggestive e variegate capaci di accompagnare lo spettatore in un viaggio onirico.
La scelta di repertori musicali, di tradizionali orale e di nuova composizione, e di suoni appartenenti alle culture mediterranee e al percorso di ricerca sonora del Quartetto Areasud, rappresenta la risposta in musica alle millenarie sollecitazioni artistiche e culturali che si concentrano nell’isola.
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