"Donna iraniana racconta donna iraniana": un viaggio fotografico nei colori dell'Iran

In foto una donna iraniana per il progetto in mostra a Modica
Nel misticismo islamico il desiderio di essere visto è una richiesta divina. Il desiderio eterno che ha creato la vita e ha messo l'uomo di fronte all'eternità.
Volti e corpi di madri del dolore e spose della gioia, ragazze della decenza e principesse della bellezza: sono tutte immagini visibili all'interno dell'esposizione fotografica "Donna iraniana racconta donna iraniana", organizzata dalla Fondazione Teatro Garibaldi.
La mostra, curata da Najme Arshadi, Tonino Cannata e Paolo Nifosì, con la collaborazione di Hamid Tabaei e Stephanie Johnson, torna all’ex Convento del Carmine a Modica dopo il grande successo dello scorso giugno e racconta le sfumature di vita di una terra spesso non capita, passato e presente che lasciano intravedere un futuro ancora lontano.
Dal 3 al 25 agosto oltre 150 scatti di fotografe iraniane ad altrettante connazionali, donano agli spettatori uno sguardo diverso sul loro paese: la donna in tutta la sua femminilità, che in Iran ha tutta un’altra connotazione rispetto a quella a cui la cultura occidentale è avvezza.
Sposa, moglie, madre, figlia. L'essenza dello spirito femminile è colta con autenticità e schiettezza, rivelando segreti, sogni, paure e timori di un'intera società.
Una mostra da non perdere, che ha già riscosso ampio apprezzamento di critica e di pubblico, con grande soddisfazione da parte di tutti i curatori, del direttore artistico delle stagioni di musica e prosa del Teatro Garibaldi Giovanni Cultrera e del presidente della Fondazione, il sindaco Ignazio Abbate.
Volti e corpi di madri del dolore e spose della gioia, ragazze della decenza e principesse della bellezza: sono tutte immagini visibili all'interno dell'esposizione fotografica "Donna iraniana racconta donna iraniana", organizzata dalla Fondazione Teatro Garibaldi.
La mostra, curata da Najme Arshadi, Tonino Cannata e Paolo Nifosì, con la collaborazione di Hamid Tabaei e Stephanie Johnson, torna all’ex Convento del Carmine a Modica dopo il grande successo dello scorso giugno e racconta le sfumature di vita di una terra spesso non capita, passato e presente che lasciano intravedere un futuro ancora lontano.
Dal 3 al 25 agosto oltre 150 scatti di fotografe iraniane ad altrettante connazionali, donano agli spettatori uno sguardo diverso sul loro paese: la donna in tutta la sua femminilità, che in Iran ha tutta un’altra connotazione rispetto a quella a cui la cultura occidentale è avvezza.
Sposa, moglie, madre, figlia. L'essenza dello spirito femminile è colta con autenticità e schiettezza, rivelando segreti, sogni, paure e timori di un'intera società.
Una mostra da non perdere, che ha già riscosso ampio apprezzamento di critica e di pubblico, con grande soddisfazione da parte di tutti i curatori, del direttore artistico delle stagioni di musica e prosa del Teatro Garibaldi Giovanni Cultrera e del presidente della Fondazione, il sindaco Ignazio Abbate.
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