TEATRO E CABARET
HomeEventiTeatro E Cabaret

Due ore di sane risate firmate da Gino Carista: "Nati abbbusivi" al Sant'Eugenio

  • Teatro Sant'Eugenio - Palermo
  • 11, 12, 18, 19, 25, 26 gennaio 2020
    1, 2 febbraio 2020 (evento concluso)
  • 21.15 (sabato), 18.15 (domenica)
  • 14 euro (intero), 12 euro (ridotto)
  • Info e prenotazioni ai numeri 347 6567725 e 349 7529536
Balarm
La redazione

Il cast di "Nati abbbusivi" in scena al teatro Sant'Eugenio di Palermo

Dopo il grande successo di "Pidocchi riusciti", Gino Carista torna al teatro Sant’Eugenio di Palermo con una commedia brillante da non perdere: dall'11 gennaio al 2 febbraio va in scena "Nati abbbusivi".

Uno spettacolo di puro divertimento con una delle icone più rappresentative della comicità palermitana, accompagnato sul palcoscenico dagli attori Caterina Salemi, Daniela Pupella, Valentino Pizzuto e Nando Chifari.

"Nati abbbusivi" racconta in modo dissacrante e divertente una Palermo oggi più che mai viva e colorata. E lo fa attraverso i personaggi sapientemente disegnati dai due autori, Carista e Di Stefano. 

L'improbabile metronotte Sarino è alla continua ricerca di una rapina da sventare per ottenere il riscatto sociale e conquistare la sempre amata Sonia, una prostituta di borgata che ha addirittura una governante sui generis che le cura gli appuntamenti. 

Ma Sarino deve anche pensare ad "accasare" la sorella, Assunta, impresa non facile per evidenti sue caratteristiche fisiche, e non solo. Eppure il malcapitato viene individuato in un militare milanese che si ritrova vittima di una "fattura" salatissima.

Due ore di sane risate a mai finire con tutti quei personaggi che popolano le notti palermitane, stando ai margini di una società che fa finta di non vederli ma che, in realtà, esistono e resistono.
Se vuoi essere informato su altri eventi come questo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.
...e condividi questo articolo sui tuoi social:

COSA C'È DA FARE