In ottemperanza dell'ultimo DPCM del 3 novembre 2020 del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Salute, relativo alle “Misure urgenti per il contenimento del contagio da COVID-19 sull’intero territorio nazionale”, e a tutela della salute dei visitatori, tutte le iniziative sono sospese e rinviate a data da destinare.
I Bagni di Cefalà Diana, databili nella loro versione monumentale al XII secolo, sono
il più antico esempio in Italia di struttura architettonica costruita per sfruttare una sorgente termale a scopi curativi e sono
visitabili gratuitamente su richiesta per appuntamento.
È l’
unico complesso termale di tipo islamico in Sicilia. Gli ultimi scavi archeologici condotti al suo interno, tra il 1992 e il 2006, ipotizzano che l’edificio normanno sia nato sotto Guglielmo II (1166-1189), su una struttura di epoca islamica. Dall'’epigrafe in arabo che rimane leggibile si scorge il consueto incipit: “In nome di Dio clemente e misericordioso”.
I Bagni furono costruiti a ridosso di uno sperone di roccia da cui sgorgava un’acqua termale calda (35,8°- 38°) utilizzata nel corso dei secoli per scopi terapeutici. Oggi si trovano all’interno di un suggestivo baglio del ‘500.
Consistono in un edificio a pianta rettangolare. All'esterno i muri sono in pietra irregolare con una fascia di tufo, tracce di scrittura in caratteri cufici, usati nella fase più antica della scrittura araba ed elementi decorativi floreali, tipici dell’antico gusto arabo.
L'interno dell'edificio è diviso in due parti da un suggestivo muro a tre archi. L'ambiente più grande è coperto da una volta ad arco ogivale ribassato e ospita tre vasche collegate tra loro. Lungo le pareti vi sono una serie di nicchie, probabilmente utilizzate per riporvi vestiti ed effetti personali prima di immergersi nelle accoglienti vasche.
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