"Equilibri Precari": le opere di Simona Cavaglieri raccontano la vita fuori dal tempo

"Balance", dipinto di Simona Cavaglieri (part.)
Le opere di Simona Cavaglieri (Sassari, 1974) esposte dal 19 ottobre al 16 novembre allo Spaziocentotre in via Principe di Belmonte 103 a Palermo, raccontano con un tratto leggero e gioviale la vita umana in una condizione atemporale e quasi astratta da un contesto specifico.
La mostra "Equilibri Precari", a cura di Floriana Spanò, presenta circa quaranta opere tra tele, acquerelli, e lavori in plexiglass tridimensionali. Inoltre, per l'occasione, l'artista ha realizzato una video installazione con il supporto della performer Elena Cuccio realizzato dal produttore e regista Andrea Nocifora.
Attingendo dalla propria esperienza di vita, l'artista, trasforma un gesto, un movimento, un sentimento in atto artistico da un atto esperienziale quotidiano. La percezione dell'immagine diventa reale pur non rappresentando una narrazione ben definita legata ad un contesto ed episodio accaduto.
Sicuramente, l'esperienza come ballerina professionista, trova terreno fertile nella sua produzione artistica in merito alla conoscenza del corpo, grazie ad un corretto utilizzo delle forme e proporzioni, contrazioni muscolari e torsioni dei corpi, utilizzati come veicolo per l’immagine rappresentata che ben esprime l’equilibrio precario tra un mondo esteriore ed uno interiore.
Saltare, sedersi, sdraiarsi, cadere, oscillare, danzare, sono tutte azioni che appartengono alla condizione umana e alla sua vulnerabilità; azioni che vengono indagate dall’artista per interrogarsi sul mondo. La poetica espressiva dai toni delicati entra in empatia con il fruitore che ne coglie la sensibilità nei gesti e nei soggetti scelti.
È questa la caratteristica della Cavaglieri che tramette attraverso le sue pennellate e i toni pastello un messaggio più profondo della mera percezione visiva, espressione dell'uomo contemporaneo e dei suoi equilibri psico-sociali che lo mettono costantemente in una condizione di equilibrio precario di non facile gestione.
Simona Cavaglieri si è formata all'Accademia di Belle Arti di Palermo e Roma. Il mediterraneo le scorre nelle vene e si riversa imponente nelle sue tele.
Artista eclettica e coinvolgente, è prima di tutto una danzatrice professionista ma dal 2011 la scelta di dipingere diviene definitiva. La sua sperimentazione si muove attraverso una ricerca continua di equilibrio tra corpi e pose, tra forze e spinte. I soggetti delle sue opere sono soprattutto donne e bambini carichi di forte intensità espressiva che travalica l'immagine stessa facendone affiorare la vera essenza.
Uno studio oculato e indagatorio sui moti dell'anima e su come gli stessi riescano ad essere resi espliciti attraverso il nostro corpo: la tensione della muscolatura, le vene rigonfie, il viso contratto. Non si ferma al puro aspetto estetico, c'è la voglia impellente di lanciare un messaggio, di far cogliere uno stato interiore ed è per questo che l'artista utilizza la gestualità dei protagonisti delle sue opere per manifestare emozioni intense come la rabbia, la paura, la gioia e l'amore.
La mostra "Equilibri Precari", a cura di Floriana Spanò, presenta circa quaranta opere tra tele, acquerelli, e lavori in plexiglass tridimensionali. Inoltre, per l'occasione, l'artista ha realizzato una video installazione con il supporto della performer Elena Cuccio realizzato dal produttore e regista Andrea Nocifora.
Attingendo dalla propria esperienza di vita, l'artista, trasforma un gesto, un movimento, un sentimento in atto artistico da un atto esperienziale quotidiano. La percezione dell'immagine diventa reale pur non rappresentando una narrazione ben definita legata ad un contesto ed episodio accaduto.
Sicuramente, l'esperienza come ballerina professionista, trova terreno fertile nella sua produzione artistica in merito alla conoscenza del corpo, grazie ad un corretto utilizzo delle forme e proporzioni, contrazioni muscolari e torsioni dei corpi, utilizzati come veicolo per l’immagine rappresentata che ben esprime l’equilibrio precario tra un mondo esteriore ed uno interiore.
Saltare, sedersi, sdraiarsi, cadere, oscillare, danzare, sono tutte azioni che appartengono alla condizione umana e alla sua vulnerabilità; azioni che vengono indagate dall’artista per interrogarsi sul mondo. La poetica espressiva dai toni delicati entra in empatia con il fruitore che ne coglie la sensibilità nei gesti e nei soggetti scelti.
È questa la caratteristica della Cavaglieri che tramette attraverso le sue pennellate e i toni pastello un messaggio più profondo della mera percezione visiva, espressione dell'uomo contemporaneo e dei suoi equilibri psico-sociali che lo mettono costantemente in una condizione di equilibrio precario di non facile gestione.
Simona Cavaglieri si è formata all'Accademia di Belle Arti di Palermo e Roma. Il mediterraneo le scorre nelle vene e si riversa imponente nelle sue tele.
Artista eclettica e coinvolgente, è prima di tutto una danzatrice professionista ma dal 2011 la scelta di dipingere diviene definitiva. La sua sperimentazione si muove attraverso una ricerca continua di equilibrio tra corpi e pose, tra forze e spinte. I soggetti delle sue opere sono soprattutto donne e bambini carichi di forte intensità espressiva che travalica l'immagine stessa facendone affiorare la vera essenza.
Uno studio oculato e indagatorio sui moti dell'anima e su come gli stessi riescano ad essere resi espliciti attraverso il nostro corpo: la tensione della muscolatura, le vene rigonfie, il viso contratto. Non si ferma al puro aspetto estetico, c'è la voglia impellente di lanciare un messaggio, di far cogliere uno stato interiore ed è per questo che l'artista utilizza la gestualità dei protagonisti delle sue opere per manifestare emozioni intense come la rabbia, la paura, la gioia e l'amore.
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