"Eteria" di Andrea Chisesi: le 70 immagini iconografiche dei santi siciliani in mostra a Catania

"Saman" di Andrea Chisesi
La mostra propone oltre 70 immagini iconografiche di Santi legati a culti religiosi siciliani: le opere vengono rielaborate dall’artista con il suo linguaggio pop, attraverso la tecnica delle “fusioni”, definita da Chisesi nel 2004, una sorta di collage tra immagini di opere pittoriche e le sue fotografie, ovvero quando l’artista decide di sovrapporre l’immagine sulla pittura attraverso le trasparenze, utilizzando la luce e l’ombra per aggiungere o sottrarre parti dell’opera.
L’artista ripercorre le immaginette votive e, pur rimanendo fedele alle secolari simbologie di ogni icona, rielabora le loro immagini utilizzando i segni della nuova società contemporanea, per darne una visione più critica e realistica; per esempio le sante sono tutte adolescenti del nostro tempo.
Un lungo percorso di che parla di patriarcato, di violenza, di diritti negati, di mancanza di sentimenti, di vite delle figlie.
Non a caso, infatti, il percorso espositivo si conclude con un’opera estremamente significativa e attuale, che spingerà il visitatore a riflettere sul martirio come fenomeno non solo religioso, ma anche sociale: il caso della giovane Saman Abbas, ragazza pakistana scomparsa nel reggiano.
Chisesi utilizza vari tipi di supporti, tele, cartelli stradali e cartone che vengono preparati con gesso di Bologna, acrilici, giornali o manifesti strappati dalla strada, stratificazioni di pitture e foglia oro, con l’obiettivo di creare una texture capace di accogliere l’immagine fotografica che sceglie di fondere solo dopo aver completato quella che definisce preparazione.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
Elliott Erwitt (per la prima volta) a Palermo: 190 scatti unici a Palazzo Reale
-
FESTIVAL E RASSEGNE
Il "Festival del Mare e del Gusto": 3 mesi di musica ed escursioni nella Costa d'Oro
-
MOSTRE
"Spazio Umano" a Palermo: visionari e visioni nella chiesa di San Mamiliano