Festa di San Gerlando: ad Agrigento le celebrazioni per il Santo Patrono
Agrigento festeggia, sabato 25 febbraio, il Santo patrono della città, San Gerlando. Per l'occasione, nella chiesa di San Domenico alle 17, è in programma il solenne pontificale presieduto dall’Arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro.
Durante la celebrazione, sono previste la preghiera al santo da parte del Corpo della Polizia locale e l'offerta dell'olio per la lampada che arde davanti l'urna reliquiaria da parte della città di Cianciana nel 370esimo anniversario della fondazione.
Alle 18 inizia la processione delle reliquie di San Gerlando per le vie della città con un percorso che da piazza Municipio, via Atenea, via Porcello, salita Cognata, Badiola, via San Girolamo, via Duomo, ritorna infine in cattedrale.
Gerlando ebbe il grandissimo merito di riuscire nell'improba opera di rievangelizzazione di un territorio agrigentino divenuto ormai, dopo due secoli di dominazione araba, completamente musulmano.
Punti di forza di Gerlando furono le opere di carità ma soprattutto la predicazione. La sua maniera di arringare la folla era definita "dolce come il miele", e si sottolineava come con le sole parole il Santo fosse capace di convincere ebrei e musulmani a convertirsi.
Durante la celebrazione, sono previste la preghiera al santo da parte del Corpo della Polizia locale e l'offerta dell'olio per la lampada che arde davanti l'urna reliquiaria da parte della città di Cianciana nel 370esimo anniversario della fondazione.
Alle 18 inizia la processione delle reliquie di San Gerlando per le vie della città con un percorso che da piazza Municipio, via Atenea, via Porcello, salita Cognata, Badiola, via San Girolamo, via Duomo, ritorna infine in cattedrale.
Gerlando ebbe il grandissimo merito di riuscire nell'improba opera di rievangelizzazione di un territorio agrigentino divenuto ormai, dopo due secoli di dominazione araba, completamente musulmano.
Punti di forza di Gerlando furono le opere di carità ma soprattutto la predicazione. La sua maniera di arringare la folla era definita "dolce come il miele", e si sottolineava come con le sole parole il Santo fosse capace di convincere ebrei e musulmani a convertirsi.
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