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"Ghraphein": da Burri a Fontana, in mostra i capolavori della grafica contemporanea

  • Museo Gagliardi - Palazzo Trigona - Noto (Sr)
  • Dal 8 giugno al 16 agosto 2019 (evento concluso)
  • Visitabile nel mese di giugno, dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 22.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 24.00: nel mese di luglio e agosto, tutti i giorni dalle 10.00 alle 24.00
  • 8 euro (biglietto intero), 5 euro (biglietto ridotto)
  • Per info e prenotazioni telefonare ai numeri 340 4061833, 349 2664771
Balarm
La redazione

Lettere di Alberto Burri (part.)

Trenta opere su carta di grandi maestri del Novecento, in un percorso espositivo che ripercorre le tappe dell'innovazione artistica nella grafica e nella tecnica incisoria nella seconda metà del secolo scorso. 

"Ghraphein. Carte da una collezione privata" è il titolo della mostra allestita dall'8 giugno al 16 agosto al Museo Civico Gagliardo di Noto. Un excursus multiforme e variegato di segni, colori e sperimentazioni tecniche che si snoda fra astrazione e figurazione, sulla scorta delle innovazioni artistiche introdotte in quegli anni. 

L'esposizione, a cura di Angelo De Grande e Ciro Salinitro, è un invito ad ammirare le principali qualità della stampa d'arte, senza quei pregiudizi che a volte - anche tra gli addetti ai lavori - la relegano impropriamente al rango d'arte minore, come se la possibilità di moltiplicare un'idea sminuisse l'opera finale.

Il nucleo centrale della mostra è costituito da alcuni capolavori dei massimi esponenti dell'Informale italiano, come Lucio Fontana (1899 - 1968), che apre il percorso espositivo con una calcografia a rilievo (Nudo rosa), Alberto Burri (1915 - 1995) e Afro Basaldella (1912 - 1976).
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Seguono, sempre nell'ambito dell'astrattismo nazionale, opere di Toti Scialoja (1914 - 1998), Piero Dorazio (1927 - 2005), Giuseppe Capogrossi (1900 - 1972), Pietro Consagra (1920 - 2005), Giuseppe Santomaso (1907 - 1990) e Giò Pomodoro (1926).

Mentre le coeve ricerche europee sono rappresentate dall'espressionismo calligrafico del belga Pierre Alechinsky (1927), fondatore del gruppo CoBRa, e dal virtuosismo lirico del britannico Victor Pasmore (1908 - 1998). 

Concludono questo sintetico viaggio nei linguaggi grafici di fine secolo scorso le proposte figurative di quattro grandi maestri europei. Dalle virtuose acqueforti del bosniaco Safet Zec (1943) e del ceco Jirì Anderle (1936) si passa alle impronte evanescenti dell'americano George Segal (1924 - 2000), per finire con le visionarie metafore esistenziali del londinese Graham Sutherland (1903 - 1980). 

La maggior parte delle carte esposte escono dai torchi della celebre stamperia 2RC di Roma dove, in un clima di continua e costante evoluzione dei linguaggi grafici tradizionali, Valter ed Eleonora Rossi liberarono gli artisti dai limiti tecnici dell’incisione (formato, colore e modalità esecutive), consentendo loro di raggiungere risultati inediti e straordinari.

Non a caso, oggi, alcune di quelle opere sono considerate pietre miliari non solo nella produzione degli artisti ma anche nella storia della grafica contemporanea.
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