I volti e i corpi di donne dell'entroterra sardo: a Palermo l'evoluzione di "Radici" di Sveva Taverna
Particolare di una foto di Sveva Taverna del progetto "Arraicas"
La mostra "Arraicas" (che significa appunto "Radici" in dialetto sardo) di Sveva Taverna, viene presentata per la prima volta a Palermo venerdì 6 dicembre alle 18.30 (e fruibile fino all'11 gennaio), attraverso un percorso di fotografie e brani letterari che sintetizzano il lavoro, che da circa dieci anni, porta avanti in Sardegna, terra d'origine di sua madre e luogo dell'anima.
Sveva Taverna è romana di nascita ma sarda d'adozione, non solo per discendenza genetica ma anche per educazione culturale. Questo principio emerge chiaramente dalla sua ricerca fotografica, con la stessa schiettezza e pazienza che la sua terra madre le ha insegnato.
L'esposizione, infatti, racconta il mistero di un piccolo mondo antico che sta scomparendo, attraverso i volti e i corpi di donne dell'entroterra sardo, assorte nella propria dimensione quotidiana, che paiono esser giunte nel mondo odierno dopo aver attraversato i secoli. Immagini in bianco e nero, che portano il segno della poetica pasoliniana e dello stile granitico di Salvatore Niffoi.
Con delicatezza e rispetto, Sveva Taverna cattura ciò che la natura indomabile le concede di prendere, e con ripetitività liturgica, celebra il perfetto organismo di una terra che è madre e metafora di maternità, dove uomini e bestie danzano al ritmo del respiro di una natura selvaggia, che con forza e tenacia ancora oggi resiste.
Sveva Taverna (Roma, 1981) ha studiato Lettere, con indirizzo Storia dell'Arte, all'Università RomaTre e si è laureata nel 2006 con una tesi sperimentale sull'universo visuale di Pier Paolo Pasolini. Negli anni dell'università, ha collaborato ai Toscana Photographic Workshop come assistente di fotografi di fama internazionale, tra i quali David Alan Harvey, Michael Yamashita e Michael Ackerman e ha lavorato come fotografa di scena per il Teatro Palladium.
Nel 2008 inaugura la sua prima personale dedicata alla Sardegna, a cura del Presidente del DAMS di RomaTre, Arturo Mazzarella, nell'ambito di FotoGrafia. Festival Internazionale di Roma. Nel 2009 viene scelta da Cristiana Collu, in quel periodo Direttrice del MAN di Nuoro, per il progetto "Sardegna. Un altro Pianeta".
Insegna Storia dell'arte alla Scuola biennale di fotografia di Officine Fotografiche Roma e collabora con il fotografo della Magnum Photos, Paolo Pellegrin.
Sveva Taverna è romana di nascita ma sarda d'adozione, non solo per discendenza genetica ma anche per educazione culturale. Questo principio emerge chiaramente dalla sua ricerca fotografica, con la stessa schiettezza e pazienza che la sua terra madre le ha insegnato.
L'esposizione, infatti, racconta il mistero di un piccolo mondo antico che sta scomparendo, attraverso i volti e i corpi di donne dell'entroterra sardo, assorte nella propria dimensione quotidiana, che paiono esser giunte nel mondo odierno dopo aver attraversato i secoli. Immagini in bianco e nero, che portano il segno della poetica pasoliniana e dello stile granitico di Salvatore Niffoi.
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La mostra, a cura di Valentina Sestieri, vuole essere il racconto delle potenzialità umane che questo universo ha saputo esprimere e fa parte di un progetto di ampio respiro teso a documentare le ultime tracce dei popoli vinti dalla Storia. Con delicatezza e rispetto, Sveva Taverna cattura ciò che la natura indomabile le concede di prendere, e con ripetitività liturgica, celebra il perfetto organismo di una terra che è madre e metafora di maternità, dove uomini e bestie danzano al ritmo del respiro di una natura selvaggia, che con forza e tenacia ancora oggi resiste.
Sveva Taverna (Roma, 1981) ha studiato Lettere, con indirizzo Storia dell'Arte, all'Università RomaTre e si è laureata nel 2006 con una tesi sperimentale sull'universo visuale di Pier Paolo Pasolini. Negli anni dell'università, ha collaborato ai Toscana Photographic Workshop come assistente di fotografi di fama internazionale, tra i quali David Alan Harvey, Michael Yamashita e Michael Ackerman e ha lavorato come fotografa di scena per il Teatro Palladium.
Nel 2008 inaugura la sua prima personale dedicata alla Sardegna, a cura del Presidente del DAMS di RomaTre, Arturo Mazzarella, nell'ambito di FotoGrafia. Festival Internazionale di Roma. Nel 2009 viene scelta da Cristiana Collu, in quel periodo Direttrice del MAN di Nuoro, per il progetto "Sardegna. Un altro Pianeta".
Insegna Storia dell'arte alla Scuola biennale di fotografia di Officine Fotografiche Roma e collabora con il fotografo della Magnum Photos, Paolo Pellegrin.
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