Il Ben-Essere nel post covid: come affrontare il "disagio diffuso" e tornare a vivere

Uno degli incontri di "ben-essere" degli anni passati
Quando parliamo di ben- essere, parliamo di salute sotto vari aspetti, riconoscimento dei diritti, di soddisfacimento di bisogni, di abitudini sane, di socializzazione, integrazione, di scelte sane, di incontro con le nostre emozioni anche quelle che ci creano disagio, di leggerezza e condivisione, di ascolto, di relazioni sane ed empatiche.
Ogni cambiamento va a scuotere equilibri raggiunti a fatica e la pandemia ha messo tutto il mondo a dura prova provocando, a tutti i livelli, effetti tra i più disparati: dalla perdita di identità, allo stress, alla difficoltà di un sano ritorno alla socialità, alla difficoltà di abbracciare, baciare, stringere una mano, alla difficoltà persino di guardarsi negli occhi, di stare seduti vicini.
Le frequenze della paura, della rabbia, dell’intolleranza, dell’impotenza hanno preso il sopravvento, come anche il bisogno crescente di rifugiarsi nel mondo virtuale con l’illusione di essere nella vita. In due parole: disagio diffuso. Fenomeno sempre più preponderante e destrutturante che rischia di non lasciare indenni.
Le partecipanti e i partecipanti sono seguiti e supportati dalla coach di risata terapeutica e counselor professionista Kika Genova e da Cetti Taranto, assistente Sociale che conduce da anni laboratori sulla comunicazione efficace, e il corso verrà presentato anche alla VI circoscrizione del comune di Palermo come progetto territoriale del comitato educativo.
Metodologia di lavoro:
La formula è quella del “laboratorio”: setting protetto e calibrato sui bisogni di ogni singolo partecipante; un luogo in cui si lascia da parte il codice verbale (simbolico/razionale), per dare maggiore spazio all’espressione corporea (codice analogico) e alla libera espressione delle emozioni (codice bio organico). Ad ogni singolo partecipante viene data la possibilità di rielaborare eventuali difficoltà relazionali, tramite l’aiuto del Gruppo. Il gruppo, infatti, è uno strumento funzionale per il cambiamento, fa da facilitatore e da cassa risonante. Ha una funzione di
“contenimento”.
Glo obiettivi vanno dal saper valutare le proprie capacità e potenzialità (punti di forza), riconoscere i propri limiti (punti di debolezza), acquisire la capacità creativa di trasformare gli ostacoli in opportunità e ancora saper gestire l’aggressività, acquisire la capacità di adattamento ai cambiamenti e raggiungere l’autoconsapevolezza delle proprie risorse fino a sviluppare competenze emotive empatiche e nutrire l’autostima.
Ogni cambiamento va a scuotere equilibri raggiunti a fatica e la pandemia ha messo tutto il mondo a dura prova provocando, a tutti i livelli, effetti tra i più disparati: dalla perdita di identità, allo stress, alla difficoltà di un sano ritorno alla socialità, alla difficoltà di abbracciare, baciare, stringere una mano, alla difficoltà persino di guardarsi negli occhi, di stare seduti vicini.
Le frequenze della paura, della rabbia, dell’intolleranza, dell’impotenza hanno preso il sopravvento, come anche il bisogno crescente di rifugiarsi nel mondo virtuale con l’illusione di essere nella vita. In due parole: disagio diffuso. Fenomeno sempre più preponderante e destrutturante che rischia di non lasciare indenni.
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Ben-Essere si ripropone di offrire l’opportunità di attivare un percorso di crescita personale attraverso la “forza” del gruppo, dando ai partecipanti gli strumenti idonei per riappropriarsi del proprio equilibrio interiore attraverso attività che verranno proposte all’interno di un gruppo di lavoro.Le partecipanti e i partecipanti sono seguiti e supportati dalla coach di risata terapeutica e counselor professionista Kika Genova e da Cetti Taranto, assistente Sociale che conduce da anni laboratori sulla comunicazione efficace, e il corso verrà presentato anche alla VI circoscrizione del comune di Palermo come progetto territoriale del comitato educativo.
Metodologia di lavoro:
La formula è quella del “laboratorio”: setting protetto e calibrato sui bisogni di ogni singolo partecipante; un luogo in cui si lascia da parte il codice verbale (simbolico/razionale), per dare maggiore spazio all’espressione corporea (codice analogico) e alla libera espressione delle emozioni (codice bio organico). Ad ogni singolo partecipante viene data la possibilità di rielaborare eventuali difficoltà relazionali, tramite l’aiuto del Gruppo. Il gruppo, infatti, è uno strumento funzionale per il cambiamento, fa da facilitatore e da cassa risonante. Ha una funzione di
“contenimento”.
Glo obiettivi vanno dal saper valutare le proprie capacità e potenzialità (punti di forza), riconoscere i propri limiti (punti di debolezza), acquisire la capacità creativa di trasformare gli ostacoli in opportunità e ancora saper gestire l’aggressività, acquisire la capacità di adattamento ai cambiamenti e raggiungere l’autoconsapevolezza delle proprie risorse fino a sviluppare competenze emotive empatiche e nutrire l’autostima.
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