Il convento con la campana che diede la sveglia ai patrioti: visita all'archivio di Stato alla "Gancia"
L'archivio di Stato alla "Gancia" a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
La "Gancia" di Santa Maria degli Angeli, in via Alloro, è l’altra sede dell’Archivio di Stato: con il termine di Gancia, o Grancia, si intendevano i poderi appartenenti ai monasteri e ai conventi.
E infatti quest’area era di proprietà dei Frati Minori Osservanti di San Francesco, che già disponevano di un analogo complesso fuori porta, a Santa Maria di Gesù.
Il convento sorse nell’ultimo ventennio del 1400, mentre l’annessa chiesa fu costruita agli inizi del 1500. Successivamente si aggiunsero il chiostro e il refettorio per 200 frati.
La parete esterna che dà su via Alloro è celebre per la Buca della Salvezza: leggi la storia della rivolta qui.
Nel cortile c’è ancora la campana che, secondo la tradizione, il 4 aprile 1860, con i suoi rintocchi, diede inizio alla rivolta antiborbonica capeggiata da Francesco Riso. L’Archivio fu allocato nell’ex convento a partire dal 1854.
La visita ha una durata di 45 minuti e non accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
La "Gancia" di Santa Maria degli Angeli, in via Alloro, è l’altra sede dell’Archivio di Stato: con il termine di Gancia, o Grancia, si intendevano i poderi appartenenti ai monasteri e ai conventi.
E infatti quest’area era di proprietà dei Frati Minori Osservanti di San Francesco, che già disponevano di un analogo complesso fuori porta, a Santa Maria di Gesù.
Il convento sorse nell’ultimo ventennio del 1400, mentre l’annessa chiesa fu costruita agli inizi del 1500. Successivamente si aggiunsero il chiostro e il refettorio per 200 frati.
La parete esterna che dà su via Alloro è celebre per la Buca della Salvezza: leggi la storia della rivolta qui.
Nel cortile c’è ancora la campana che, secondo la tradizione, il 4 aprile 1860, con i suoi rintocchi, diede inizio alla rivolta antiborbonica capeggiata da Francesco Riso. L’Archivio fu allocato nell’ex convento a partire dal 1854.
La visita ha una durata di 45 minuti e non accessibile ai disabili.
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