"Il fantastico mondo di Emma Perodi": a Palermo una mostra ripercorre la vita e le opere della scrittrice
Immagine visibile tra i 12 pannelli della mostra "Il fantastico mondo di Emma Perodi"
La sede dell'Emeroteca "Giovanni Sprini", edifico 15, dell'Università degli Studi di Palermo in viale delle Scienze, ospita una piccola mostra che ripercorre il sentiero di vita di Emma Perodi (Cerreto Guidi, 1850 - Palermo, 1918).
La scrittrice si formò a Pisa e a Berlino, dove acquisì una cultura linguistica che le permise di lavorare, a partire dal 1888, come traduttrice dal tedesco e dall'inglese, oltre che dal francese.
Compì le prime prove da giornalista sulle pagine della Gazzetta d'Italia ma la sua prolifica attività si consolidò negli anni che corrispondono all'affermazione del mercato librario italiano e del giornalismo culturale.
Formatasi nel prolifico ambiente romano di fine secolo, si esercitò come cronachista attraverso le pagine del Popolo romano e del Corriere della sera, scrivendo pezzi poi riuniti in volume.
La sua vocazione per la letteratura d’infanzia si consolidò nella collaborazione e nella direzione di riviste, nonché nella scrittura di novelle, fiabe, racconti, libri scolastici e antologie.
L’intreccio fra la letteratura dell'infanzia e l'antropologia divenne poi centrale nell'opera alla quale più è legata la fama della scrittrice: "le Novelle della nonna".
E proprio nel percorso della mostra, formata da 12 pannelli fronte/retro, oltre a ripercorrere le tappe della sua vita vengono illustrate alcune di queste novelle, messi a disposizione fino al 30 settembre, dal Dipartimento SPPEfF.
La scrittrice si formò a Pisa e a Berlino, dove acquisì una cultura linguistica che le permise di lavorare, a partire dal 1888, come traduttrice dal tedesco e dall'inglese, oltre che dal francese.
Compì le prime prove da giornalista sulle pagine della Gazzetta d'Italia ma la sua prolifica attività si consolidò negli anni che corrispondono all'affermazione del mercato librario italiano e del giornalismo culturale.
Formatasi nel prolifico ambiente romano di fine secolo, si esercitò come cronachista attraverso le pagine del Popolo romano e del Corriere della sera, scrivendo pezzi poi riuniti in volume.
La sua vocazione per la letteratura d’infanzia si consolidò nella collaborazione e nella direzione di riviste, nonché nella scrittura di novelle, fiabe, racconti, libri scolastici e antologie.
L’intreccio fra la letteratura dell'infanzia e l'antropologia divenne poi centrale nell'opera alla quale più è legata la fama della scrittrice: "le Novelle della nonna".
E proprio nel percorso della mostra, formata da 12 pannelli fronte/retro, oltre a ripercorrere le tappe della sua vita vengono illustrate alcune di queste novelle, messi a disposizione fino al 30 settembre, dal Dipartimento SPPEfF.
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