Il gioiello delle monache di clausura e la terrazza-spettacolo su Catania: visite alla chiesa di San Giuliano
La terrazza della Chiesa di San Giuliano a Catania
Katane – questo uno dei nomi d’origine di Catania, che in greco antico significa “grattugia”, probabilmente per le irregolarità del territorio lavico su cui sorge – fu distrutta più volte da eruzioni, terremoti e invasioni. Quella che vediamo oggi è il risultato dell’ultima splendida ricostruzione del 1693. "Le Vie dei Tesori", quest’anno dal 4 ottobre al 3 novembre, apre oltre quaranta luoghi: anfiteatri, chiese, cupole, palazzi nobiliari: un’occasione unica per scoprire una città dall’inconsueta bellezza.
La chiesa di San Giuliano fa parte del complesso monasteriale benedettino femminile di clausura omonimo e venne progettata nel 1739 dall’architetto Giuseppe Palazzotto. Particolare per la sua croce greca e la pianta ottagonale allungata, all’interno custodisce preziosi altari in marmi policromi.
Sull’altare maggiore, settecentesco, è possibile ammirare un crocifisso ligneo bizantino, uno dei più antichi di Catania e due figure femminili raffiguranti la fede e la speranza. Infine, la volta custodisce un affresco, dipinto da Giuseppe Rapisarda nel 1842, raffigurante San Berillo (primo vescovo di Catania) che riceve il Vangelo da San Pietro. Dalla cantoria, luogo accessibile, in passato, solo alle monache di clausura, si ha una vista privilegiata, dall’alto, della chiesa.
Questo ambiente conduce dapprima al terrazzo, da cui si può ammirare l’ex monastero di San Giuliano nella sua interezza, e alla cupola loggiata da cui si gode di un panorama a 360 gradi dell’intero centro storico e dell’hinterland catanese, con un affaccio suggestivo su tutta la via Crociferi.
A Catania sono più di 40 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 60 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 6 e il 27 ottobre da Palermo a Catania, al costo di 20 euro.
La chiesa di San Giuliano fa parte del complesso monasteriale benedettino femminile di clausura omonimo e venne progettata nel 1739 dall’architetto Giuseppe Palazzotto. Particolare per la sua croce greca e la pianta ottagonale allungata, all’interno custodisce preziosi altari in marmi policromi.
Sull’altare maggiore, settecentesco, è possibile ammirare un crocifisso ligneo bizantino, uno dei più antichi di Catania e due figure femminili raffiguranti la fede e la speranza. Infine, la volta custodisce un affresco, dipinto da Giuseppe Rapisarda nel 1842, raffigurante San Berillo (primo vescovo di Catania) che riceve il Vangelo da San Pietro. Dalla cantoria, luogo accessibile, in passato, solo alle monache di clausura, si ha una vista privilegiata, dall’alto, della chiesa.
Questo ambiente conduce dapprima al terrazzo, da cui si può ammirare l’ex monastero di San Giuliano nella sua interezza, e alla cupola loggiata da cui si gode di un panorama a 360 gradi dell’intero centro storico e dell’hinterland catanese, con un affaccio suggestivo su tutta la via Crociferi.
A Catania sono più di 40 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 60 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 6 e il 27 ottobre da Palermo a Catania, al costo di 20 euro.
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