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"Il pane perduto": Edith Bruck presenta (in streaming) il suo libro sul suo passato ad Aushwitz

  • Evento online
  • 1 febbraio 2022 (evento concluso)
  • 11.30
  • Gratuito
  • Prenotazione obbligatoria alla mail cordaro.valentina@alberghieroerice.edu.it 
In arrivo un nuovo appuntamento inserito nella rassegna culturale "Incontro con l’Autore" organizzata dall’Istituto Superiore "Ignazio e Vincenzo Florio" di Erice, in collaborazione con la libreria Galli Salve Ubik-Erice e con il patrocinio dei comuni di Trapani ed Erice. 

L’evento, che si svolge esclusivamente online, è in programma è in programma per martedì 1 febbraio alle ore 11.30 e protagonista dell’appuntamento è Edith Bruck che, per non dimenticare e non far dimenticare, presenta il suo ultimo libro dal titolo "Il pane perduto", edito da La Nave di Teseo, finalista al Premio Strega. 

L’autrice, 89enne, da ragazzina venne deportata nel campo di sterminio di Aushwitz in quanto ebrea ungherese, ma riuscì a salvarsi. Questa autobiografia non parla solo dell’esperienza nel campo di sterminio. 

Aushwitz/Dachau e la cosiddetta "marcia della morte", infatti, sono solo alcune tappe del libro, dove si parla di tutta la vita dell’autrice: l’esperienza dello sterminio si pone da crocevia, tra un prima e un dopo. 
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Il "prima" è la vita che la Bruck conduceva con la propria famiglia in Ungheria prima dell’arrivo della Gestapo, prima che bussassero alla loro porta e li portassero via. Ed è la vita di una normale ragazzina che amava scrivere e andare a scuola, sempre alla ricerca dell’affetto di una madre molto dura, poiché le mancanze economiche, causate anche dalle leggi razziali, la costringevano a dover ogni giorno inventare il modo per sopravvivere. 

Struggente l’ultimo capitolo de "Il pane perduto" in cui la Bruck scrive una lettera a Dio, senza rabbia, senza cattiveria, ma chiedendogli soltanto una cosa: di lasciarle ancora un po’ di tempo per illuminare le giovani coscienze, per raccontare ancora un po’ che cosa possa essere il dolore che le è stato destinato dalla vita, nelle scuole e nelle università, per provare, in extremis, a salvare il mondo dal terrore che lo sta ancora attaccando.

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