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"L'Opra dei Pupi": a Palazzo D'Aumale un viaggio esperienziale che racconta la storia della famiglia Canino

  • Palazzo D'Aumale - Terrasini (Pa)
  • Dal 23 agosto al 15 settembre 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00. Chiuso il lunedì
  • Gratuito
Balarm
La redazione

In foto alcuni Pupi della collezione Canino (part.)

L'Opera dei pupi è il teatro tradizionale delle marionette dell'Italia meridionale, i cui protagonisti sono Carlo Magno e i suoi paladini. Le gesta di questi personaggi prendono spunto dalla rielaborazione dei romanzi e poemi della storia dei Paladini di Francia e dell'Orlando furioso. 

Per rappresentare in modo perfetto una delle grandi consuetudini folcloristiche siciliane e promuovere un momento di rilievo artistico, turistico e antropologico, il Museo D'Aumale di Terrasini ospita "L'Opra dei pupi. La Collezione Canino" fino al 15 settembre ad ingresso gratuito.

Patrocinata dal Comune di Terrasini, la mostra espone la collezione di pupi e attrezzature sceniche del teatro delle marionette di Don Liberto Canino, che dal 1828 costituisce uno degli esempi di maggiore rilievo del teatro tradizionale siciliano, proclamato nel 2001 patrimonio Unesco.

Dopo la scomparsa dell'ultimo puparo Nino, nel 2015, la storia dei pupi della famiglia Canino è diventata una realtà al femminile, grazie all'associazione I pupi di Nino Canino costituita dalla sorelle Maria Pia e Laura.
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I materiali risalenti già ai primi dell'800, costituiscono il corredo completo di uno degli esemplari dell'opera dei pupi tradizionale siciliana, nonché dell'arte tecnica nella realizzazione di ossature, teste, fondali, cartelloni e complessi scenografici.

Rappresenta un esempio di alto pregio di maestranze artigiane specializzate e pressoché scomparse, segno di una forma d'arte il cui valore si fonde con la storia antropologica e sociale della cultura siciliana. 

«Per il D'Aumale e per il Museo Riso – afferma Valeria Li Vigni, direttrice del Museo regionale di arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso - è un momento importante perché si dà voce a uno dei pupari più storici della nostra terra.

Proprio la Collezione Canino è stata una delle prime a essere vincolata dall'allora sezione antropologica della Sovrintendenza di Palermo in quanto opera unica e, per noi, costituisce un valore aggiunto nel momento in cui la presentiamo in questo spazio.

Siamo davanti a una storica famiglia di pupari, antesignani dell’opera dei pupi che in Sicilia ha avuto grande impulso. Liberto Canino fu uno dei primi a scolpire i pupi, prendendo spunto dalla scuola di Liegi, da altri teatri che non avevano il pupo armato come quello che appartiene alla nostra tradizione.

Da Liegi a noi, con un imprinting siciliano, assolutamente nostro, che ci caratterizza ancora di più. È per me motivo di grande orgoglio presentare questa mostra, tra le ultime in ordine di tempo del mio mandato al Riso, prima di passare a reggere la Sovrintendenza del Mare che ho chiesto per potere continuare le grandi grandi imprese alle quali ha dato il via mio marito.

Parliamo dell'ulteriore segnale della vita intensa che sta da tempo vivendo il Museo Riso e che anche con il nuovo direttore, Luigi Biondo, che mi è succeduto al Pepoli e ora anche qui, avrà lunga e felice vita». 

L'esposizione della Collezione Canino rappresenta un viaggio attraverso spettacoli, pupi e testimonianze che prosegue continuando a suscitare meraviglia nel mondo attraverso generazioni di spettatori.
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