La chiesa degli zolfatari che custodisce il Cristo Nero: la storia della Chiesa Santuario Signore di Caltanissetta
Chiesa Santuario Signore della città di Caltanissetta
Abbazie, musei minerari, ville, palazzi nobiliari nel cuore dell'isola. Un patrimonio straordinario quello di Caltanissetta, che apre ai visitatori per "Le Vie dei Tesori", manifestazione che si svolge nei tre weekend dal 13 al 29 settembre.
È la chiesa che custodisce il famoso Cristo Nero, il co-patrono della città.
Le prime notizie risalgono al 1730, quando era intitolata a San Nicola di Bari. Nel XVIII secolo venne distrutta la chiesa di San Leonardo e trasferito qui il crocifisso ligneo in stile bizantino che, secondo la leggenda, fu trovato da alcuni fogliamari (raccoglitori di erbe selvatiche) in una grotta ai margini della città. Il crocifisso, annerito dal fumo delle candele, divenne presto il patrono di Caltanissetta. Dal 1859 ospitò la neonata Confraternita del Santissimo Crocifisso, formata dagli zolfatari.
Dopo il 1867, divenne la cappella dell’ospedale, ex convento dei Cappuccini. E fu proprio frate Angelico Lipari ad avviarne il restauro grazie alle donazioni dei conti Testasecca. Nell’anno delle tragedie nelle zolfare, 1881, da qui partivano cibo e soccorsi per le miniere.
A Caltanissetta sono 15 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Caltanissetta, al costo di 20 euro.
È la chiesa che custodisce il famoso Cristo Nero, il co-patrono della città.
Le prime notizie risalgono al 1730, quando era intitolata a San Nicola di Bari. Nel XVIII secolo venne distrutta la chiesa di San Leonardo e trasferito qui il crocifisso ligneo in stile bizantino che, secondo la leggenda, fu trovato da alcuni fogliamari (raccoglitori di erbe selvatiche) in una grotta ai margini della città. Il crocifisso, annerito dal fumo delle candele, divenne presto il patrono di Caltanissetta. Dal 1859 ospitò la neonata Confraternita del Santissimo Crocifisso, formata dagli zolfatari.
Dopo il 1867, divenne la cappella dell’ospedale, ex convento dei Cappuccini. E fu proprio frate Angelico Lipari ad avviarne il restauro grazie alle donazioni dei conti Testasecca. Nell’anno delle tragedie nelle zolfare, 1881, da qui partivano cibo e soccorsi per le miniere.
A Caltanissetta sono 15 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Caltanissetta, al costo di 20 euro.
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